Sempre più spesso i media ci raccontano di crimini violenti presentati come “privi di movente”. Qualcosa che per noi è incomprensibile, soprattutto se non facciamo il minimo sforzo per individuarne le motivazioni, tutt’altro che nascoste.
Per esempio, l’Occidente laico e materialista riesce a capire solo i moventi basati su bisogni o desideri materiali. Quindi furto e stupro hanno perfettamente senso in quanto sono entrambi materialmente “gratificanti”. L’Occidente comprende anche le “passioni” umane generiche, come la violenza e persino l’omicidio per vendetta personale, e così via.
Ma cosa pensare di un uomo che all’improvviso decide di accoltellare un gruppo casuale di adulti o di bambini? Quale potrà essere mai il suo movente? O che dire di una donna che entra in una chiesa a caso durante una funzione e inizia a strillare in modo incomprensibile?
Siccome l’Occidente non arriva a capire da cosa possa nascere un comportamento così apparentemente inspiegabile o a categorizzarlo secondo i propri paradigmi, troppo spesso i colpevoli di questi crimini “bizzarri” vengono liquidati come “pazzi”. Essi sembrano non avere alcun movente e quindi hanno bisogno di cure mediche o psichiatriche.
Prendiamo la criminalità musulmana in Europa. Non riesco nemmeno a quantificare la marea di cronache che ho letto negli ultimi vent’anni, riguardanti atti di violenza e intolleranza musulmana, atti archiviati dalle autorità con la conclusione che i colpevoli abbiano agito senza alcun movente e debbano pertanto soffrire di un disturbo mentale e siano bisognosi di cure.

Prassi standardizzata

Ecco solo alcuni esempi recentissimi, principalmente da quei due campioni europei di immigrazione musulmana che sono la Francia e la Germania.
Francia, 18 ottobre: una donna che aveva “dedicato la sua vita” all’islam ha decapitato la figlia. Diagnosi ufficiale: “Problemi di salute mentale”.
Francia, 26 settembre: dopo aver riferito che uno sconosciuto aveva lanciato escrementi contro due chiese, una vecchia tattica islamica, il rapporto conclude che “l’uomo potrebbe soffrire di problemi di salute mentale”.
Stati Uniti, 23 settembre: sebbene una giuria abbia riconosciuto colpevole un musulmano che ha ucciso dieci persone in un supermercato del Colorado, l’Associated Press lo descrive nella sua frase di apertura come “un uomo mentalmente malato”.
Germania, 16 settembre: un immigrato musulmano proveniente dalla Siria, con una storia di comportamento criminale risalente al suo arrivo nel 2017, ha notato un uomo tedesco di 79 anni che indossava una croce. Gliela ha strappata, quindi lo ha preso a pugni in faccia. I notiziari hanno riferito che “il siriano è ora in una struttura psichiatrica”.
Germania, 16 agosto: Mursal Mohamed Seid, un migrante somalo musulmano, ha brutalmente assassinato un uomo tedesco. Secondo i notiziari, “ha pugnalato la sua vittima 111 volte con un coltello prima di decapitarla… L’attacco è stato così violento che gli intestini della vittima sono fuoriusciti mentre era ancora vivo… Si dice che Seid abbia commesso il crimine in preda a un delirio schizofrenico e per questo è stato ricoverato nel reparto di massima sicurezza dell’ospedale distrettuale di Mainkofen, in Baviera”.
Francia, 24 luglio: “Un individuo” è entrato in una chiesa, “ha gettato acqua sulle candele, poi sul sacrestano che gli si stava avvicinando, ha recitato preghiere in arabo, ha recitato versetti del Corano e ha gridato ‘Allah giudicherà’”. Il rapporto conclude che l’individuo “soffre di disturbi psichiatrici”.
Perché tutti questi criminali musulmani – che costituiscono soltanto una goccia nel mare di esempi simili che ho incontrato negli ultimi due decenni – sono stati considerati pazzi? Semplicemente perché l’Occidente non riesce a comprendere le motivazioni islamiche, in particolare quelle jihadiste. E non può capirle perché gli viene impedito di capirle dal potere globalista, il quale sta facendo di tutto per sopprimere e censurare la verità sull’islam, impedendo al cittadino medio occidentale di aprire gli occhi.

Un esempio ineguagliabile di manipolazione della realtà (o forse di semplice idiozia) è il commento di politici veronesi all’uccisione di un clandestino armato di coltello, da parte di un poliziotto che in tal modo si è salvato la vita: “A un bisogno di aiuto e cura si è risposto con un colpo di pistola”…

Le radici della follia

La verità è che l’islam genera odio per i non musulmani. Richiede intolleranza, violenza e persino il massacro dei non musulmani semplicemente perché non sono musulmani. In quanto tali, in passato e nel presente, i seguaci di questa ideologia hanno fatto cose apparentemente incomprensibili, e quindi “folli” secondo la prospettiva occidentale laica: dalla profanazione dei cimiteri alla  decapitazione delle statue cristiane, all’accoltellamento e al massacro casuali degli infedeli (uno sport diffusissimo nelle città europee con grandi comunità maomettane).
In effetti, basta considerare solo due fatti interconnessi per dare un senso a tutto ciò. In primo luogo, i gruppi jihadisti globali rilasciano regolarmente dichiarazioni che invitano i musulmani ad aggredire e uccidere i non musulmani, soprattutto in Occidente. All’inizio di quest’anno, ad esempio, l’isis, in linea con il Corano 9:5, ha invitato i musulmani a massacrare i non musulmani ovunque, comprese

le strade e le vie d’America, d’Europa e del mondo. Entrate nelle loro case, uccideteli e rubategli la loro tranquillità con qualsiasi mezzo a vostra disposizione. […] Fate esplodere bombe, bruciateli con granate e ordigni incendiari, sparategli con proiettili, tagliate le loro gole con coltelli affilati e investiteli con veicoli. […] Saltategli addosso da ogni porta, uccideteli con i mezzi peggiori, trasformate i loro raduni e le loro celebrazioni in massacri sanguinosi, non fate distinzione tra un kaffir civile e uno militare, perché sono tutti infedeli e la sentenza contro di loro è una sola. […] Cercate intenzionalmente obiettivi facili prima di quelli difficili, obiettivi civili prima di quelli militari, obiettivi religiosi come sinagoghe e chiese prima di altri, perché […] la nostra battaglia con loro è una battaglia religiosa e li uccidiamo ovunque li incontriamo in risposta al comando di Allah Onnipotente.

E ora la parte davvero inquietante di questa equazione: un sondaggio Pew ha rivelato che, soltanto in 11 Paesi, da un minimo di 63 milioni a un massimo di 287 milioni di musulmani parteggiano per l’isis. Analogamente, l’81% degli intervistati in un recente sondaggio di Al Jazeera ha affermato di sostenere lo Stato Islamico.
E allora sommiamo tutti i fatti:

  1. Gruppi islamici come l’isis chiedono regolarmente il massacro totale dei non musulmani.
  2. Una percentuale significativa degli 1,8 miliardi di musulmani nel mondo è solidale con questi sentimenti perché – ed ecco il punto importante – non è l’isis la fonte di questi dettami, lo sono il Corano e gli Hadith.
  3. I musulmani continuano a impegnarsi in attacchi omicidi e altri comportamenti selvaggi; ma poiché il secondo punto è stato devotamente nascosto al cittadino occidentale, questo comportamento diventa inspiegabile e deve quindi essere attribuito a “disturbi mentali”.

Per inciso, sembra che ci stiamo preparando a un altro assassinio di marca maomettana da nascondere dietro lo scudo del “disturbo psichiatrico”. Secondo un recente rapporto, Axel Rudakubana, il figlio di migranti africani che ha accoltellato a morte tre bambine in Inghilterra questa estate, apparentemente non è stato accusato ai sensi del Terrorism Act. “Affinché un evento venga dichiarato un incidente terroristico, è necessario stabilirne la motivazione”, ha affermato Serena Kennedy, capo della polizia del Merseyside.
Ciò significa che, nella mente delle autorità, uccidere a caso tre bambini innocenti non può avere alcun movente e quindi il colpevole deve essere… come si dice… folle?