Durante la seconda guerra mondiale, dopo gli sbarchi degli Alleati in Normandia e in Provenza, la Francia, cancellando l’armistizio del 24 giugno 1940 di Villa Incisa a Roma, continuava la guerra contro l’Italia. La rivalsa francese contro l’aggressione di Mussolini nel 1940 avrebbe dovuto comprendere l’annessione di alcuni territori italiani: la Valle d’Aosta, parte del Piemonte, Ventimiglia, parte della Liguria e la Valle Roia.
Il generale De Gaulle fin dagli accordi d’Algeri del 1943 parlava di un cosidetto rattachement (in riferimento agli accordi verbali di Plombières nel 1858 tra Napoleone III e Cavour) di territori italiani di confine che, a suo avviso, erano di lingua francese, ma che in verità facevano parte del dialetto ligure-alpino (vedi gli studi in proposito del professor Fiorenzo Toso).
Mentre gli abitanti della Valle Roia furono liberati dai partigiani italiani della V Brigata Garibaldi “Nuvoloni”, dopo la ritirata tedesca e fascista, un centinaio di soldati del 29° Régiment Tirailleurs Algériens occupò Tenda e Briga il 26 e 27 aprile 1945.
Lo stesso giorno il comando francese ordinò il disarmo dei partigiani, che ebbero solo sei ore di tempo per lasciare la zona e togliere le bandiere italiane dagli edifici pubblici e dai monumenti. Il 28 aprile arrivarono da Nizza numerose famiglie francesi con camion militari e a esse furono date riserve alimentari, bandiere francesi, foto di De Gaulle. L’indomani gli abitanti di Tenda e Briga videro i muri dei loro paesi tappezzati di scritte e di manifesti francesi, mentre il Comité de Rattachement dichiarava decadute le amministrazioni italiane.
Il 29 aprile 1945, i francesi tennero un plebiscito farsa per formalizzare l’annessione. Al referendum si poteva votare solamente per l’annessione o per l’astensione, senza l’opzione di rimanere con Roma. A Briga si contarono 976 voti per la Francia e 39 schede bianche; a Tenda 893 favorevoli e 37 schede bianche. Il solo modo di opporsi era non votare, ma chi avesse deciso in questo senso si sarebbe visto ritirare la carta annonaria.
Il Comité de Rattachement, impedì l’uso della lingua italiana a scuola, furono cambiati i nomi delle vie e il parroco di Tenda, don Ginata, il quale si era rifiutato di celebrare la Santa Messa in francese (si era sempre celebrata nel vetus ordo in latino), fu obbligato a lasciare subito il paese.
Il 6 maggio venne imposta a Tenda e Briga l’amministrazione francese dal prefetto delle Alpi Marittime, e i francesi occuparono le centrali dell’acqua: la sola risorsa economica d’una valle già molto povera.
A San Dalmazzo, l’ingegnere Alessandro Bosis, che aveva fatto la Resistenza, fu arrestato: si era opposto alla confisca della centrale italiana di cui era direttore; i francesi avevano dirottato l’acqua verso la loro riviera.
Su richiesta del governo italiano, gli americani cercarono di entrare nella valle per favorire una pace tra francesi e italiani che non avrebbe contemplato cessione di territori, ma il comando francese si oppose e gli Alleati s’insediarono simbolicamente nella zona, senza tuttavia esercitare alcun potere.
La Francia occuperà l’entroterra con il Régiment Tirailleurs Sénégalais e arriverà fino a Imperia.
La sostituzione
L’occupazione divenne di fatto un’annessione. Il confine fu spostato tra Bordighera e Vallecrosia. Alla popolazione, subito censita, fu consegnato un documento redatto in francese per “espatriare” in Italia. Venne sostituita la lira con il franco e furono cambiati i cartelli stradali, mentre numerosi cittadini e le popolazioni dell’entroterra che si battevano per l’italianità furono arrestati.
A quel punto, a Caserta, gli Alleati imposero alla Francia il ritiro dal Piemonte, dalla Valle d’Aosta e dalla Liguria. I francesi accantonarono (momentaneamente) il progetto d’annessione, dopo la farsa del plebiscito del 29 aprile, e il 29° Régiment Tiralleurs Algériens lasciò Briga e Tenda agli Alleati.
Il 15 agosto gli americani sbarcarono in Provenza; il 28 le truppe francesi entrarono a Nizza, dove fu lanciata una campagna per il passaggio della Valle Roia alla Francia. Il presidente della sezione Alpi Marittime del Club Alpino Francese, Vincent Paschetta, e i sei comuni delle valli Vésubie e Tinée costituiranno un comitato per la rettifica della frontiera e un movimento annessionista.
Il 18 settembre fu fondato il Mouvement pour le Rattachement de Tende et La Brigue à la France e il Comité départemental de Liberation des Alpes-Maritimes, che formando un Comité d’Études des Frontières chiesero la rettifica dei confini delle Alpi Marittime.
Nel 1946, l’amministrazione del Norditalia passò dagli Alleati al governo italiano. Questo avrebbe dovuto valere anche per la Valle Roia. Ma i francesi, faranno subito richiesta di cambiare il confine italo-francese.
Intanto a Torino nasceva con grave ritardo il Comitato per la tutela degli interessi dell’Alta Valle Roia, nella vana speranza d’una revisione del trattato di pace, che il 10 febbraio 1947 fu firmato a Parigi.
In questo contesto vi furono degli eccessi, come l’uccisione a Tenda di un giovane attivista francese (sembra da parte dei carabinieri, fatto comunque mai chiarito). Azioni inutili, poiché all’apertura della Conferenza di pace – che si svolse tra il 29 luglio e il 15 ottobre 1946 – le decisioni in merito erano già state prese.
Gli Alleati accettarono le richieste di cambiare i confini secondo il Trattato, sull’impegno francese (non rispettato) di fornire all’Italia (pagando) l’energia delle centrali elettriche della Valle Roia (che serviva una buona parte dell’Italia nord-occidentale) fino al 31 dicembre 1961.
L’Italia, nazione sconfitta, fu invitata alla Conferenza di pace di Parigi. Poté esporre le sue tesi tramite il memorabile discorso di Alcide De Gasperi, ma anche se una parte del suo popolo aveva preso parte alla Resistenza, evidentemente non le fu possibile trattare le condizioni: il 31 agosto 1947 venne così approvata la cessione dei territori alla Francia.
Centinaia di lavoratori pubblici delle centrali elettriche e della ferrovia, che con il passaggio alla Francia avrebbero perso il lavoro, lasciarono Briga e Tenda. Il 15 settembre 1947, Tenda, la frazione Vievola di San Dalmazzo, Briga Marittima e le borgate Piena Alta e Libri del comune italiano di Olivetta San Michele, vennero cedute alla Francia che annunciò un altro plebiscito, secondo la legge francese, per il 12 ottobre 1947. La maggioranza fu per l’annessione alla Francia: il 94% a Tenda, il 96% a Briga.
Tuttavia un dubbio storico resiste anche a distanza di settant’anni: come mai nonostante l’esodo di una parte rilevante degli abitanti verso l’Italia (Piemonte e Liguria) il numero di votanti non era cambiato? Chi aveva sostituito i 700 profughi di cittadinanza italiana?
La risposta è facile: gli autobus della Costa Azzurra, fin dal mattino, scaricarono a Tenda e Briga persone che da trent’anni non abitavano più nei due paesi, o che non ci avevano mai messo piede.
Ecco in sintesi la storia quasi dimenticata (non da noi) di una delle valli più belle della terra, a cavallo tra Piemonte e Provenza, dove il destino di un piccolo popolo fu sfigurato dalle manovre politiche dei grandi.
VERSIONE IN PROVENZALE
Pendent la segoundo guerro moundialo, après li desbarcamen dis Alia en Nourmandio e en Prouvènço la Franço, escafant l’armistice dóu 24 jun 1940 de Villa Incisa à Roumo countinuavo la guerro contro l’Itàli.
La revenjo franceso contro l’ agressioun de Mussolini en jun 1940 aurié degudo coumprene, au delai de la Valle d’Aosta la Vau Clusun, la Vau Suso, Couni e Turin tamben l’anneissioun de Ventimiglia, de la Valle Roia, part de la Ligurio. Lou generau De Gaulle enjusque dis acòrd d’Algéri dóu 1943 avié parla dóu se-disènt Rattachement (referimen is acòrdi verbau de Plombières en 1858 entrea Napoleone III e Cavour) di territòri italian de counfin que segound éu èron de “lengo franceso”, mai qu’en verita èron varieta dóu dalèite ligure-aupin (prof. Fiorenzo Toso ).
Mentre lis abitant de la Valle Roia fuguèron libera di partisan italian de la V Brigado Garibaldi “Nuvoloni”, après la retirado alemando, e la capitulacioun fascisto, uno centeno de sourdat dóu 29° Régiment Tirailleurs Algériens, lou 26 e 27 abriéu 1945 óucuparon Tenda e Briga. Lou meme jour lou comand francés ourdounè lou desarme di partisan italian qu’aguerón soucamen siès ouro de tèms pèr leissa la zouno e supremi li bandiero italiano dis edifici publi e di mounumen à la memòri di mort italian de la proumiero guerro moundialo.
Lou 28 abriéu arriberan da Niço noumbrouso famiho emé de camioun militàri e à-n-éli fuguèron dounado vitaio, drapèu francés e fotò de De Gaulle. L’endeman lis abitant de Tenda e Briga visquèron li muraio tapissado d’escricho e aficho franceso, mentre lou Comité de Rattachement déclaravo devalado lis amenistracioun di dous païs pèr “legitima” lou fach acoumpli.
L’endeman se tenguè un espèci de plebiscite pèr fourmalisa l’anneissioun segound la lèi franceso. Au referendum dóu 29 abriéu1945 i’èro lou dre de vouta soucamen, vo pèr l’anneissioun, vo pèr l’astencioun, sènso lou dre de resta emé Roma. À Briga i’è fuguèron 976vout pèr la Franço e 39 buletin blanc; à Tenda 893 favourable e 37 buletin blanc.
La soulo maniera pèr s’óupousa èro de rèn vouta, mai quau noun l’aguèsse fai, aurié vist escafa li carto di vitaiamen. Lou Coumitat, enebi l’usage dis escolo, de la lengo italiano, fuguèron cambia li noum di carriero e lou prèire de Tenda, Don Ginata, que s’èro refusa de celebra Messo en francés (s’èro sèmpre dicho en latin) fuguè oubliga à leissa tant-lèu lou païs.
Lou 6 maj venguè istalado à Tenda e Briga l’amenistracioun franceso pèr lou prefèt dis Aup Maritimo e li francés óucuparann li centralo d’aigo, la souleto ressourço ecounoumico d’uno valèio forço pauro. À San Dalmazzo, l’engeniaire Alessandro Bosis, qu’avié fai la Resistènci, fuguè arresta: s’èro óupousa, coume Direitour, à la counfiscacioun de la centralo italiano tamben, perqué li francés menaven l’aigo vers la ribiero franceso.
Enterin sus requisto dóu Gouvèr italian, li troupo americano cercaran d’intra dins la valèio ensèn i francés pèr aplica uno pas emé l’Itàli que noun countemplavo anneissioun, mai lou coumand francés s’óupousè e lis Alia s’istalèron simboulicamen dins li païs, mai sènso ges de poudè.
Li francés piéi óucuparon l’entre-terro emé li sourdat dóu Régiment Tirailleurs Sénégalais qu’arribèron enjusqu’à Imperia. L’óucupacioun franceso devenguè ansin un’anneissioun. Lou counfin fuguè desplaça entre Bordighera e Vallecrosia.
À la poupulacioun lèu recensado i’è fuguè douna un papié en francés pèr “espatria” en Itàli. Venguè remplaçado la liro emé lou franc francés e fuguèron cambia li panèu de signalisacioun estradau. Ventimiglia devenguè “Vintimille”. Enterin Noumbrous ciéutadin e gènt e de l’entre-terro qu’èron pèr l’italianita fuguèron arresta.
À-n-aquéu punt à Caserta lis Alia empausaran i francés à lou retiramen dau Piemount, Vau d’Aosto e Ligurio. La Franço (pèr lou moumen) abandounara lou proujèt d’ anneissioun après la farço dóu plebiscite dóu 29 lou 29° Régiment Tiralleurs Algériens laissara Briga e Tenda is american e anglè.
Lou 15 avoust lis american desbarcon en Prouvènço, lou 28 li troupo franceso intraron à Niço ounte fuguè lançado uno campagno pèr lou passage de la Valle Roia à la Franço. Lou president dóu Club aupin dis Aup Maritimo, Vincent Paschetta, li sièis coumun di valèio Vésubie e Tinée coustituiran un Coumitat pèr la reitifico de la frountiero e crearon un mouvimen anneissiounisto.
Lou 18 setèmbre, à Briga fuguè founda lou Mouvement pour le “Rattachement” de Tende et La Brigue à la France, au quau pièi s’uni lou Comité départemental de Liberation des Alpes-Maritimes. Fuguè fourma -lou Comité d’Études des Frontières-, pèr demanda la rietifico di counfin dis Aup Maritimo.
Lou proumié 1946, au delai de la Venezia Giulia, l’ameinistracioun dóu Nord L’Itàli passe dis Alia au Gouvèr italian. Tout acò aurié degu valé tamben pèr la Valle Roia. Mai li francés faran requisto de cambia lóu counfin italo-francés.
Pèr contro à Turin se fourmavo, en ritard, lou “Coumitat pèr la tutelo dis interès de la Nauto Vaule Roia”, dins l’espèr d’uno revisioun dóu tratat de pas, qu’enterin lou 10 febrié 1947 fuguè signa (ratifica 31/7/1947) à Paris.
Dins tout acò, i’è fuguèron d’eicès, coume la tuado à Tenda pèr li carabinié d’un jouve ativisto francés. Acioun inutilo, perqué à la duberturo de la Counferènci de pas de Paris que se debane entrte lou 29 juillet e lou 15 óutobre 1946 , li decisioun èron deja definido. Lis Alia avien aceta
li requisto de cambia li counfin, segound lou Tratat, sus l’engajamen francés (pas respeta) de douna à l’Itàli (pagant) l’energìo di centralo eiletrico della Valle Roia (qu’alimentavo uno bono part d’Itàli nord-óucidentalo) fin au 31/12/1961.
L’Itàli, nacioun desfacho fuguè acetado à la Counferènci de pas de Paris en, que se debane entre lou 29 juillet e lou 15 óutobre 1946. Pousqué faire sa memourablo espousicioun à travers Alcide De Gasperi, mai evidentamen, tamben s’es empleguè emé uno bono parte d’italiane dins la Resistènci contro li nzai, noun posqué trata li coundiciouni e lou 31 avoust fuguè aprouvado la cessioun di territòri à la Franço.
Cènteno trabaiaire publi, di centralo eiletrico, dóu camin ferra, qu’emé lou passage à la Franço aurién perdu lou travai laissaron Briga e Tenda.
Lou 15 setèmbre 1947 Tenda, la bourgado de San Dalmazzo e Briga Marittima emé la bourgado de la coumuno italiano d’Olivetta San Michele Piena Alta e Libri venguèron dounado à la Franço que anouncié un autre plebiscite pèr lou 12 óutobre.
La majourita fuguè pèr l’anneissioun à la Franço, 94% à Tenda, 96% à Briga, mai uno questioun, à distànci de tèms, rèsto touto entiero: Coume vai qu’après l’eisode d’uno partido dis abitant vers l’Itàli, (soubre-tout Piemount e Ligurio) lou noumbre di voutant èro pas cambia?
Quau avié remplaça li 700 proufugue italian?
La responso es simplo: lis bus de la Costo d’Azur dau mati avièn encamina à descarga à Tèndo e Briga, gent que pèr trento an noun abitavo plus dins li païs, vo que noun avién segur jamai abita.
Vaqui en sintèsi l’istori quasimen oublidado (pas pèr nautre) d’uno di valèio mai bello de la terro, à chivau entre Piemount e Prouvènço, ounte lou destin d’un pichot pople fuguè desfigura pèr li manobro poulitico di gràndi.