Primo vincitore nel 2009 del Nobel per il Colore della Pelle, probabilmente educato come musulmano (pur negando di esserlo), 1) Barack Obama è stato il leader “occidentale” che più ha fatto per aiutare l’espansione dell’islam nel mondo libero in tutte le sue forme, terrorismo compreso. 2)
Quest’ultimo gravissimo aspetto della sua politica sta diventando sempre più evidente: nei giorni scorsi, sette membri del Congresso degli Stati Uniti (Budd, Fleischmann, Gaetz, Gosar, Lesko, Loudermilk e Jones) hanno inviato una richiesta ufficiale a FBI, IRS (il fisco federale) e altre agenzie per chiedere spiegazioni su finanziamenti governativi – si parla di 700mila dollari – all’organizzazione Islamic Relief, approvati dall’amministrazione Obama nel 2014.
In attesa di una risposta dagli enti, vale la pena di ricordare che la prima sovvenzione di Obama alla rete internazionale denominata Islamic African Relief Agency (IARA, detta anche ISRA) – 200.000 dollari – arrivava ben 10 anni dopo che il ministero del Tesoro l’aveva classificata come organizzazione di finanziamento al terrorismo. 3) Il 13 ottobre 2004, il Tesoro bloccava tutti i conti, i fondi e i beni del sedicente ente benefico, minacciando di portare in tribunale chiunque gli fornisse un qualsiasi tipo di supporto. Il rapporto chiariva le sue finalità e i rapporti con altre centrali del terrore:
IARA ha il quartier generale a Khartoum, Sudan, e oltre una quarantina di sedi sparse nel mondo, USA compresi. È stata affiliata a Maktab Al-Khidamat (MK), 4) co-fondato e finanziato da Osama Bin Laden e precursore di al Qaida. Vari rapporti rivelano parecchi anni di collaborazione a partire dal 1997 tra IARA, MK e Bin Laden, compreso un tour di raccolta fondi nel 2000 in cui funzionari di IARA in Afghanistan accompagnarono il capo afghano di MK in Sudan e in altre località mediorientali, raccogliendo 5 milioni di dollari per le attività di MK. Altre informazioni rivelano che un dirigente di IARA ha partecipato a colloqui per aiutare a trasferire Bin Laden in un posto sicuro.
Altre prove dimostrano che da inizio 2003 IARA ha trasferito fondi nei territori palestinesi per finanziare attività terroristiche, fungendo anche da “portavalori” per Hamas da un Paese dell’Europa occidentale. I fondi di IARA provenivano in parte da campagne di raccolta denominate “Allah” e “Israel”, specificando che il ricavato sarebbe stato utilizzato per attacchi contro gli israeliani. Lo scorso anno IARA è stata collegata all’ufficio della Al-Aqsa Foundation in Belgio.
Il ramo americano di IARA ha sede a Columbia, Missouri, ed è stato depositato nel 1985 come “Islamic African Relief Agency, United States Affiliate”. Nel 1999, l’ente ha sostituito “African” con “American”.
Per non farsi mancare nulla, nel 2010 i dirigenti di IARA-USA furono riconosciuti colpevoli di riciclaggio, appropriazione di fondi pubblici e cospirazione. Malgrado questo bel curriculum, nel 2014 il Nobel per la Pace faceva approvare – tramite l’USAID, l’agenzia americana per lo sviluppo internazionale – un finanziamento ai caritatevoli maomettani per 200.000 dollari. Il pagamento fu inizialmente sospeso per le proteste di alcuni funzionari del Tesoro, che fecero presente lo status ufficiale di gruppo terroristico di IARA; ma, incredibilmente, nel maggio 2015 l’ennesima sigla governativa (OFAC, l’ufficio controllo dei beni stranieri) autorizzò lo stanziamento di 125.000 dollari a IARA grazie – si noti bene – “a una stretta e attiva collaborazione con il Dipartimento di Stato”.
Oltretutto, parte di questi meritati fondi (75.000 dollari) sarebbero stati utilizzati nel 2010 da IARA-USA per pagare una tangente all’ex deputato del Congresso, Mark Siljander, affinché facesse cancellare l’ente benefico dalla lista nera dei terroristi.
Ma non basta. Nonostante tutte le prove e le documentazioni, nel luglio 2014 l’USAID assegnò 723.405 dollari alla World Vision Inc., una onlus evangelica 5) che deviò una parte della cifra, 200.000 dollari, a IARA, con un’operazione di cui la Casa Bianca era a conoscenza.
Che poi non esistesse angolo del mondo in cui fossero ignote le attività delittuose di IARA è dimostrato da anni di bandi e interdizioni a livello internazionale. Per esempio, nel 2014 fu classificata come organizzazione terroristica dagli Emirati Arabi Uniti per i suoi rapporti con la Fratellanza Musulmana; gli stessi rapporti per cui l’anno successivo fu portato davanti a un tribunale egiziano Essam El-Haddad, uno dei fondatori di IARA e consigliere dell’ex presidente islamista Morsi. Nel 2016, il gruppo bancario britannico HSBC chiuse tutti i conti dell’ente benefico, adottando una decisione presa anche da altre banche. Nel 2017, il governo del Bangladesh vietò a IARA di occuparsi dei rifugiati rohingya, mentre in Gran Bretagna la Charity Commission cominciò a investigare sull’addestramento, da parte dell’ente benefico, di predicatori violenti.
Se non fosse stato per le ricerche investigative del Middle East Forum – l’organizzazione americana che monitora la minaccia islamica – questo ennesimo misfatto della passata amministrazione globalista non sarebbe venuto alla luce, e i sette membri del Congresso non potrebbero svolgere ora la loro inchiesta.
Al di là di questi episodi, resta sconcertante la facilità con cui le organizzazioni benefiche e gli enti no profit stranieri possono installarsi legalmente negli USA, racogliere milioni di dollari e poi trasferirli all’estero. Per quanto riguarda gli enti islamici, la procedura è sostanzialmente questa:
- costituirsi come associazione in base alle regole giuridiche e burocratiche dello Stato ospite;
- ottenere dall’IRS l’esenzione dalle tasse in quanto ente benefico o no profit;
- creare un sito web per la raccolta fondi online;
- aprire un conto bancario locale;
- avviare il fundraising tramite mail personalizzate, newsletter, eccetera, indirizzate alla comunità di musulmani emigrati negli USA;
- depositare le offerte sul conto e
- trasferire i suddetti fondi ai gruppi oltreoceano, dove verranno in parte usati per finanziare attività jihadiste. 6)
E una volta all’estero, questi soldi saranno difficilissimi da tracciare.
N O T E
1) Daniel Pipes, Obama, un mentitore e un musulmano a capo dell’Occidente?, Etnie.
2) Osserva Sam Westrop: “Non è un segreto che l’amministrazione Obama abbia cercato di minimizzare la minaccia dell’islamismo e persino di cooptare alcuni movimenti islamisti per promuovere il suo programma. Nella sua politica estera, l’amministrazione ha espresso sostegno al governo dei Fratelli Musulmani di Mohamed Morsi in Egitto, mentre a livello nazionale la Casa Bianca ha invitato gli islamisti a progettare il programma del governo contro l’estremismo violento. È difficile sostenere che questi sforzi siano il risultato di qualcosa di diverso dall’ingenuità e dal dogma politico. È possibile che questa combinazione si estenda al deliberato finanziamento di un affiliato di al-Qaeda?”.
Westrop è l’autore dell’inchiesta del Middle East Forum che ha smascherato le responsabilità di Obama nell’appoggio al terrorismo.
3) Treasury Designates Global Network, Senior Officials of IARA for Supporting bin Laden, Others. Sito del Tesoro.
4) Gruppo fondato nel 1984 da Bin Laden per finanziare la guerra afghana contro l’URSS.
5) A chi interessa, esiste anche la versione italiana.
6) Jimmy Gurulé, Unfunding Terror: The Legal Response to the Financing of Global Terrorism, 2010.