Originaria di Kambo / Cambo-les-Bains. nella regione basca di Lapurdi (Pyrénées-Atlantiques), la militante basca era stata condannata da un tribunale francese a trent’anni di carcere per la sua appartenenza a ETA.
Uno spiraglio sembrava essersi aperto il 25 luglio quando il tribunale per l’applicazione delle pene, tenendo conto del suo stato di salute, aveva deciso di accordarle una liberazione condizionale con messa sotto sorveglianza elettronica. Ma tutto è stato poi sospeso dopo l’appello del tribunale antiterrorismo di Parigi, e Lorentxa (44 anni) dovrà rimanere nella sua cella nel centro di detenzione di Roanne (Loire). Questa domanda di liberazione condizionale era la terza depositata dai suoi avvocati e la prima, dopo due rifiuti, a essere accettata. Almeno in un primo tempo.
Analogamente pochi giorni prima, il 5 luglio, a un altro prigioniero basco, Fréderic “Xistor” Haramboure (condannato all’ergastolo e in carcere già da 30 anni) era stato concessa la liberazione condizionale dal tribunale per l’applicazione delle pene. E anche in questo caso era intervenuto a fare appello il tribunale antiterrorismo di Parigi.