In questo periodo di pandemia che rappresenta, in particolare per i popoli incontattati, un rischio reale per la loro sopravvivenza, è giunta una buona quanto inaspettata notizia per i gruppi autoctoni dell’Amazzonia. A fine maggio il missionario evangelico Ricardo Lopes Dias è stato ufficialmente rimosso dal suo incarico di capo del FUNAI (Fundação Nacional Do Índio), l’ente governativo del Brasile che avrebbe il compito di tutelare i diritti delle popolazioni native. Questa rimozione rappresenta un’importante vittoria nella battaglia che il governo brasiliano ha da tempo intrapreso nei confronti degli indigeni, per i quali Dias comportava una seria minaccia. Il funzionario, nominato a fine gennaio dal presidente Bolsonaro come responsabile del dipartimento per i popoli incontattati, era infatti un membro di New Tribes Mission (o Ethnos 360), un’organizzazione missionaria estremista che aveva già istituito una campagna fondi e predisposto un piano strategico, arrivando ad acquistare un elicottero, per raggiungere gli indigeni della Valle Javari con l’obiettivo di convertirli a forza, scacciandoli dai loro territori ancestrali.
Il tutto rientra in un più ampio disegno complessivo dello stesso Bolsonaro, il quale intende eliminare le tribù autoctone per favorire lo sfruttamento commerciale dell’Amazzonia vendendo i terreni a società estrattive e dell’agro-business, nonché a privati allevatori e minatori. Questo pericolo aveva spinto diverse organizzazioni indigene, fortemente supportate da Survival International, a rivolgersi ai giudici dell’Alta corte per la sospensione della nomina. La mobilitazione creata intorno alla questione è stata notevole e forte soprattutto sui social, con oltre 10mila mail inviate al governo, e ha fortunatamente prodotto il risultato auspicato.
Il giudice Antonio Souza Prudente ha stabilito che la nomina di Dias era illegale e l’ha di conseguenza rimosso immediatamente dal suo ruolo. Nella sentenza ha espressamente sottolineato che il soggetto costituiva una grave minaccia per la politica secondo cui andrebbe escluso il contatto forzato con i popoli isolati, e come la nomina rappresentasse un’evidente conflitto d’interessi. La procura ha aggiunto che sono stati accertati legami comprovati tra Dias e New Tribe Mission e il piano di evangelizzazione forzata delle etnie incontattate, tra cui gli yanomami.
Si tratta di una parziale ma significativa vittoria in quanto rallenta l’azione distruttrice di Bolsonaro ed evita, almeno momentaneamente, che altri missionari invadano le terre indigene rischiando, tra le altre cose, di diffondere ulteriormente il contagio da Coronavirus e peggiorando una situazione che appare purtroppo alquanto critica.