Stando a quanto denuncia nel suo ultimo rapporto l’osservatorio siriano dei diritti umani (osdh), lo Stato Islamico ha nuovamente attaccato i raccoglitori di tartufi in una zona desertica a sud della provincia di Deir ez-Zor, controllata da Damasco. Le vittime accertate per ora sono 18, tra cui quattro miliziani filogovernativi di Difa Watani. Almeno altre sedici persone sono rimaste ferite e ci si interroga sulla sorte di una cinquantina di desaparecidos. Nell’attacco dell’isis sono stati dati alle fiamme una dozzina di veicoli.
Sempre stando ai dati forniti dall’osdh dall’inizio dell’anno sono già morte almeno 186 persone (i casi accertati) sia per attacchi dell’isis, sia per le mine (un’eredità del periodo di occupazione da parte delle milizie jihadiste), in particolare nelle zone desertiche dove lavorano i raccoglitori dei tartufi del deserto siriano.
Considerati tra i migliori a livello mondiale, i tuberi vengono raccolti tra febbraio e aprile per essere venduti a prezzi elevati, anche 25 dollari al chilo. Una preziosa risorsa economica in un Paese sconvolta da oltre un decennio di guerra e colpito da una devastante crisi economica (salario medio mensile 18 dollari). È possibile che a tale risorsa siano interessate anche le milizie jihadiste, per cui i raccoglitori di tartufi diventerebbero un loro obiettivo militare, allo scopo di terrorizzarli e tenerli alla larga dalle zone interessate.
Non mancano i precedenti. Nel febbraio 2024 l’esplosione di una mina – un lascito dell’isis – provocava la morte di altri 13 raccoglitori di tartufi nel deserto di Raqqa.
Invece l’anno scorso, verso la metà di aprile 2023, in due diversi attacchi jihadisti, 41 persone (tra cui almeno 24 civili) venivano massacrate dai tagliagole dello Stato Islamico in Siria.
Ben 36 raccoglitori di tartufi in un colpo solo nel deserto a est di Hama. Tra le vittime, 17 appartenevano a una milizia filogovernativa. Nell’altro episodio (sempre aprile 2023) sette pastori venivano ammazzati dall’isis nella regione di Deir ez-Zor. Inoltre, secondo l’agenzia Sana, le milizie islamiche abbattevano anche 250 pecore. Ovviamente a scopo intimidatorio.
In aggiunta, non lontano venivano rinvenuto i cadaveri in decomposizione di due civili.
Solo l’anno scorso sarebbero oltre 250 i raccoglitori di tartufi morti ammazzati a causa della violenza terrorista. Vista la situazione, è facile prevedere che da qui a qualche mese il numero delle persone uccise dai mercenari jihadisti raggiungerà – o forse supererà – quello dell’anno scorso.