La torcia olimpica è arrivata nella Polinesia francese: quest’anno le olimpiadi si terranno in Francia, Paese che ostenta orgogliosamente i suoi territori sparsi nel mondo, facendo compiere alla fiamma l’intero giro del pianeta.
A maggior ragione la torcia è sbarcata a Tahiti, in quanto la Polinesia è l’unico luogo, oltre a Parigi, dove si svolgerà una competizione olimpica, quella di surf, sulla mitica onda di Teahupoo, alla Presqu’île, la parte più remota dell’isola.
“Deve essere una manifestazione gioiosa, in linea con il carattere dei polinesiani”, ha augurato l’alto commissario Éric Spitz; e infatti, tra canti e balli, la torcia ha iniziato il suo percorso all’alba, partendo da Teahupoo in piroga, brandita dalla campionessa di surf Vahine Fierro, per arrivare appena dopo il tramonto nell’arena di To’ata e accendere il grande braciere per mano di Michel Bourez, anch’egli campione di surf.
Ben 124 i tedofori, scelti tra sportivi di alto livello, personaggi della cultura come Pierot Faraire, celebrità come Miss Tahiti 2018 – Miss France 2019, Vaimalama Chaves; e il giovane Ra’ï Anania, costretto in sedia a rotelle dalla miopatia di Duchenne, il quale, aiutato dalla madre, ha portato a termine con fierezza il suo percorso con la torcia olimpica.
Presente alla partenza e all’arrivo il manatu (presidente) della Polinesia francese Moetai Brotherson, fiero di sottolineare come il suo Paese si stia impegnando a fondo nell’attività olimpica.
Nell’atollo di Makemo, per essere in sintonia con la torcia, la popolazione ha organizzato una manifestazione simile: varie staffette hanno effettuato il giro dell’isola portando una foglia di palma da cocco intrecciata a imitazione della fiamma! A dimostrazione che il popolo polinesiano non conosce invidia, ma sostiene e si affianca nella partecipazione di eventi importanti.
Da non dimenticare le figure che hanno lavorato nell’ombra, come Tane Dezerville, che per questi giochi ha dato la vita: responsabile della logistica, ha portato a termine il suo compito senza mai perdere di vista l’obiettivo olimpico del 2024, prima di soccombere colpito da un infarto.
Secondo il mito di Prometeo, che rubò a Zeus il fuoco per donarlo all’umanità, la fiamma è simbolo di vita e di conoscenza. Nell’antica Grecia la fiamma eterna bruciava sull’altare di Prytaneion a Olimpia, dove ancora oggi viene accesa in occasione delle olimpiadi moderne.
“Citius, Altius, Fortius”, più veloce, più in alto, più forte, fu l’espressione proposta da Pierre de Coubertin in occasione della creazione del Comitato Olimpico Internazionale nel 1894, divenuta poi il motto ufficiale durante le Olimpiadi di Parigi del 1924.
Cinque gli anelli simbolo della manifestazione a rappresentare i cinque continenti: Europa, America, Asia, Africa e, appunto, Oceania.
Doloroso pensare che a poche ore di volo da qui, in Nuova Caledonia, la città di Noumea è ancora in subbuglio, con aeroporto chiuso e voli soppressi.