La notizia è stata diffusa dal centro di diritti umani Viasna (Pravaabarončy cėntr Vjasna) il 22 maggio: un altro dissidente bielorusso, Valiantsin Shtermer di 61 anni, è morto nel carcere della città di Shklow – noto per la sua durezza – dove era rinchiuso per aver insultato il presidente Alexander Lukashenko e aver criticato la guerra della Russia in Ucraina. Come è noto Lukashenko ha consentito alla Russia di inviare truppe in Ucraina dalla Bielorussia e ne ospita testate nucleari.
Al momento non si conoscono la data e le circostanze esatte del decesso.
Classificato come “estremista” e “terrorista”, Shtermer era stato condannato a cinque anni nell’ottobre 2023.
Nel 2022 la Bielorussia veniva attraversata da manifestazioni di protesta per le elezioni che avevano assicurato a Lukashenko un sesto mandato. Violentemente represse, migliaia di persone (si parla di oltre sessantamila) vennero arrestate dalla polizia, mentre centomila circa fuggirono all’estero per scampare alla prigione.
Con Shtermer sono almeno otto i prigionieri politici morti in carcere da allora. Sempre secondo Viasna, attualmente i prigionieri politici sono circa 1200. Tra loro il premio Nobel per la Pace e membro di Viasna Ales’ Viktaravič Bjaljacki. Dietro le sbarre dal 2011, Ales’ Bjaljacki è stato dichiarato prigioniero di coscienza da Amnesty International.
Recentemente le autorità bielorusse avevano rimesso in libertà alcuni dissidenti, tra cui qualche cittadino statunitense, ma Shtermer e Bjaljacki non erano tra questi. Nonostante Shtermer, a causa di una emorragia cerebrale, parlasse con difficoltà, si muovesse a fatica e recentemente fosse rimasto ferito a una mano senza venir curato.
Secondo l’onu, in Bielorussia ci sono almeno sette prigionieri politici con gravi infermità e un’altra ottantina che soffrono di malattie croniche o acute, in pessime condizioni detentive, sottoposti a maltrattamenti e senza adeguate cure e assistenza medica.
Preoccupanti soprattutto le condizioni di Viktoria Kulsha, prigioniera di 43 anni in sciopero della fame dalla fine del mese scorso.
Nel 2021 nello stesso carcere di Shklow era deceduto un altro dissidente, Vitold Ashurok.