Riuscite a immaginare 6302 persone che suonano all’unisono la stessa canzone sul proprio ukulele?
È capitato a Tahiti, nel tentativo di riappropriarsi del record mondiale strappato dai numerosi cittadini di Hong Kong. Nell’aprile 2015 la Polinesia Francese aveva stabilito il record con 4792 suonatori di ukulele: un’enorme folla aveva risposto all’appello, tanto che piazza To’ata si era rivelata insufficiente a contenere la massa di persone qui giunte, riversatesi poi nei vicini giardini di Paofai.
Nel 2017 il record era passato a Hong Kong con 8065 musicisti riuniti.
A Tahiti, da mesi la televisione trasmetteva la canzone prescelta a mo’ di bombardamento, e la melodia si diffondeva ovunque, nei parchi, nelle strade, la vita che girava intorno alle note di Tuihei, la canzone composta da Henrietta Alves. (Qui la storia della canzone.)
Henrietta stava guidando verso Pape’ete in una giornata di sole, circondata dal profumo di fiori, quando le parole e la musica le sono sgorgate delle labbra:
Terā mai te tiare,
Ecco i fiori,
Terā mai te maire,
Ecco le felci,
Terā mai te hei Tahiti.
Ecco la corona tahitiana.
A tui ana vau,
Infilo la corona,
I te hei unauna,
Compongo la corona,
Ei fa’anoanoa to taua tino.
Che profuma il mio corpo.
A tui ana vau,
Infilo la corona,
Te hei upo’o
La corona per la mia testa
E ha’apeura’a na teie po.
Farò la bella questa sera.
Interpretata dalla cantante Ester Tefana, la canzone è diventata immediatamente un simbolo, come del resto lo è la corona.
Gruppi di 50 persone venivano contati, muniti di braccialetto di riconoscimento e fatti entrare, ognuno sorvegliato da uno chaperon – come la sottoscritta – che oltre a provvedere alle loro necessità durante la lunga attesa, doveva controllare la buona esecuzione.
Per ingannare l’attesa i migliori cantanti della Polinesia si sono alternati sulla scena: Gabilou, Sabrina… ed ecco arrivare il ministro della Cultura in pareo, brandendo il suo ukulele! Un pomeriggio riempito di canti gioiosi, nonostante il caldo e l’umidità soffocante allo stadio Pater che si è lentamente riempito, ahimè, per poco più della metà.
Anche se il record non è stato battuto, vedere la massa di persone compiere all’unisono lo stesso movimento accompagnandosi con la voce è stato qualcosa di incredibile. Se consideriamo che Hong Kong vanta una popolazione di quasi 7 milioni e mezzo di abitanti contro i 300 mila scarsi della Polinesia Francese, il risultato ottenuto appare più che apprezzabile, anche se l’obiettivo non è stato raggiunto.
Sono anche riuscita a filmare l’ultima prova, sebbene in quel momento cruciale dovessi dedicare la massima attenzione al mio compito di controllo.
Durante il discorso conclusivo del presidente Edward Fritch un toriri (pioggerellina) coronato da un doppio arcobaleno si è dissolto nell’aria, quale benedizione celeste. Gli antenati sono contenti di vedere come le tradizioni si perpetuino nelle isole dal popolo ma’ohi…