Riunire il triangolo polinesiano nel suo centro, questo è lo scopo del Festival Polynesia che ha avuto luogo dal 12 al 17 settembre presso il Te Fare Tahuiti Nui, la Casa della Cultura. Te Moana Nui a Hiva, il Grande Oceano dei Guerrieri, riunisce gruppi di tutti gli arcipelaghi polinesiani, della Societa, Australi, Marchesi, Gambier e Tuamotu comprese, oltre agli ospiti dalle vicine Hawaii, Rapa Nui (Isola di Pasqua), Aotearoa (Nuova Zelanda).Triste e sorprendente constatare – in un’epoca dove i trasporti sono più semplici, rispetto a quando si solcavano gli oceani a bordo di semplici piroghe – come i rapporti con le isole vicine siano diventati più difficili. La mancanza di collegamenti diretti e il costo eccessivo dei biglietti, dovuto al monopolio delle compagnie aeree, non facilitano certo gli scambi culturali.


Si sono esibiti gli Halau Na Kipu’up’u, gruppo di grande successo alle isole Hawaii, Hinana Kapahaka, simpatico gruppo neo zelandese, il celebre gruppo musicale dell’isola di Pasqua Topatangi accompagnati da ballerini di vari gruppi sempre di quell’isola. Ma non è tutto, il Festival non è stato un semplice susseguirsi di serate con spettacoli ad altissimo livello, ma anche un momento di forte condivisione, con scambi attraverso seminari di danza, pittura, scultura e fotografia, conferenze dove ogni gruppo si racconta nell’intimità delle proprie leggende.
Grande spazio all’arte oratoria cui viene dedicata un’intera serata. Accolti dal celebre Minos che ha interpretato il viaggio da Raiatea a Tahiti del sommo sacerdote Patarava, per espandere il culto del terribile dio ‘Oro, e dal marchesiano Edgard Tetahiotupa che ha abilmente declamato la leggenda della nascita del suo arcipelago, abbiamo avuto il privilegio di assistere all’esibizione di Moses Goods, hawaiiano dalla mimica straordinaria; delle sorelle Araki, che con parole e movimenti speculari ci hanno fatto vivere la migrazione che ha popolato la loro isola, partendo da terre che inondate dalla montata delle acque. Ha chiuso il ciclo Rangimoana Taylor con una leggenda dell’epopea del dio Maui.
L’ultima serata è stata dedicata alla musica contemporanea, dove tutti i gruppi si sono ritrovati insieme a condividere un momento magico sul palcoscenico, senza dimenticare di coinvolgere gli spettatori!
Appassionato l’intervento della poetessa di Mangareva, Odile, con il suo appello a far vivere lingua e cultura delle Gambier; se nei cinque arcipelaghi polinesiani oggi si corre questo rischio, nei Paesi limitrofi lo si è abilmente superato, grazie alla tenacia e perseveranza dei suoi popoli originari.