Non è perché li conosco e so quanto impegno e dedizione mettano nel portare avanti la cultura Mā’ohi, ma la scuola di danza Etuahi di Tamatea Ondicolberry con Shelby Hunter ha una marcia in più. Dopo aver visto passare sulla scena belle ‘āparima e ‘ōtea ballate sulle solite canzoni alla moda, finalmente qualcosa di diverso.
Tamatea ha un gruppo di allievi e allieve avidi di apprendere la danza del fuoco – anche se non è stato possibile avere le fiamme nel Gran Teatro del Te Fare Tauiti Nui, La Casa della Cultura, per ovvi motivi di sicurezza – così i ballerini si sono esibiti facendo volteggiare i bastoni spenti con grande maestria.
Che dire di Shelby, vederla ballare provoca un’emozione profonda, i costumi che realizza sono unici come le sue coreografie. Un talento dalle multiple facciate.
Quando mi sono trovata di fronte al testo della ‘āparima (danza mimata con le mani) Heheu (“ricerca”), ballata nello spettacolo della scuola Etuahi, mi sono chiesta come avrei potuto tradurre le parole così profonde, dandone il corretto significato. Come dice Coco, non è facile tradurre dal reo Mā’ohi perché è una lingua fatta di immagini.
Sono stata fortunata, Coco stesso, che in vita mi apprezzava, mi è venuto in aiuto: ho trovato un suo video dove spiega proprio le parole di questa canzone. Nei Paesi polinesiani si crede che i defunti continuino a partecipare alla vita dei vivi, con aiuti e consigli: non è forse questo il caso?
Heheu – Ricerca – di Coco Hotahota
O vai ho’i ‘oe te ta’ata nei
Tei nina ‘i te fenua?
Te ‘ino e nounou ‘e te fei’i rahi,
Tei toe mai.
O vai ho’i ‘oe te ta’ata nei e?
A huri a’e tau,
A reva ia u’i,
Te fea’a ‘e te hapa tei vai mai,
O vai ho’i ‘oe te ta’ata nei?
Ahiri e (ho’i ‘oe), ahiri e (te ta’ata nei)
Tatou pa’ato’a, heheu ana’e
I te hohonura’a (o) to tatou nei ‘a’au.
Ia tufa te here, te ti’a ‘e te tura
Ei tapa’o fa’atau aroha no te u’i hou
Chi sei tu uomo
Per aver distrutto la terra?
La cattiveria, l’avidità e la gelosia
Sono rimaste
Chi sei tu uomo?
Il tempo passa,
Le generazioni passano
Tutta questa sporcizia che è rimasta
Chi sei tu uomo?
Se solamente, se solamente
Insieme cerchiamo nel più profondo del nostro essere (intestino)
Che rinasca l’amore e il rispetto
Segno di alleanza per le generazioni future.
Indiscutibile il talento della bambina che, prima con Shelby, poi in assolo, si è esibita senza compiere il minimo errore, nonostante la sua giovane età.
Una scuola come Tamariki Poerani necessita di due serate per dare spazio in scena a tutte le sue allieve. Così le più giovani sono passate in questa serata, come ammaestrate dal ritmo che Kohai ricava seduta sulla sua speciale percussione.
La giovane ballerina solista è una promessa del ‘ori Tahiti, chissà se non la ritroveremo fra qualche anno al concorso per migliore ballerina a To’ata.
Nata nell’agosto 2018, la scuola di canto Tahiti Choir School di Steeve Reea raccoglie un gran numero di allievi, dai più ai meno esperti.
Per i canti tradizionali è la maestra Dayna Tavaearii, già giurata alla Heiva I Tahiti, che si occupa, con la sua voce squillante, di dirigere i vari hīmene.
La scuola A ‘Ori Mai di Teraurii Piritua vincitore della Heiva I Tahiti 2018 conferma il suo stile in questo spettacolo, per la scelta di colori, costumi e coreografie. Per l’insegnamento a tamari’i, bambini, tamāhine, bambine e tapairu, adolescenti, è aiutato da Kelly Terorotua.
Giovedì 10 giugno serata con due soli gruppi di danza, in seguito alla rinuncia di alcuni.
Ori Hei di Natalia Louvat apre le danze, con un serpentone di belle bimbe, vestite con la gonnellina di foglie di ‘autī (Cordyline fruticosa).
La scuola Hanihei di Mateata Legayic inscena coreografie complesse, con diversi gruppi che ballano sulla stessa melodia, giocando sulle entrate ed uscite.
La scuola Teikoai di Henriette Teihotaata accoglie nel bel quadro del motu, isola del comune di Arue, principalmente allieve francesi.
Veronique Clement, originaria delle Tuamotu dirige la scuola Heiragi (“corona del cielo”), nel comune di Puna’auia. Un po’ brusca con le piccoline, vanta un nutrito gruppo di adolescenti, anche ragazzi. I cui costumi, realizzati con poco, sono frutto di estro: ha ripreso i motivi dei tatuaggi sulla tela di sacco e disegnato foglie di ‘uru (l’albero del pane) sulle magliette.
La prestazione delle tapairu, adolescenti, flessibili ed eleganti, è degna di nota.
La scuola Temanutiaitau di Poura Le Gaiyic poggia su solide basi: Mamie Louise, partita da poco più di un anno nel Rohotu No’ano’a, il paradiso profumato, è stata il suo mentore:
Mamie dai capelli d’oro,
Mamie ornata di miri [profumato basilico polinesiano che portava sull’orecchio],
Mamie seduta a gambe incrociate nel davanti della sala di danza.
Mamie, mamie, mamie…
Il suo amore per la cultura,
Il suo amore per i suoi bambini,
Il suo amore nella trasmissione,
Sono una melodia senza fine.
Le stesse allieve battono le percussioni nella piccola orchestra dal vivo, e un mare di bambine entra ed esce di scena sfoggiando bei costumi rosa.
Dall’inizio delle pandemia, Gabilu e Moeata si sono ritirati a Taravao, alla penisola di Tahiti, dove gestiscono una delle loro tre scuole di danza. La scuola di Faa’a è in mano alla loro figlia, secondo un desiderio di Moeata che così ha garantito la continuità del suo metodo d’insegnamento. Non solo, nel gruppo delle bambine emerge la nipotina che già piccolissima ballava a fianco della celebre nonna, ereditandone non solo la somiglianza fisica ma anche il talento. Alla fine dello spettacolo spunta l’ultimo nipotino: sarà un’ulteriore apertura agli allievi di sesso maschile?
Lo stile allegro e gioioso, anche nella scelta dei colori dei costumi, che distingue questa scuola, con un continuo turbinio per far passare in prima fila ogni allieva, non può che incantare.
Moeata ha un particolare metodo d’insegnamento, per dare alle sue allieve i movimenti giusti affinché non commettano alcun errore nei passi base del ‘ori Tahiti.
La grazia e la bellezza di Aruho’ia Biret sono indiscutibili, come la sua abilità nella danza, frutto di tante ore d’allenamento; da quando ha aperto la sua scuola di danza, mette in risalto l’abilità nel trasmettere la sua passione. Migliore ballerina alla Heiva I Tahiti 2010, seconda classificata al prestigioso concorso di Miss Tahiti, Aruho’ia viene da una famiglia di artisti, balla sulle melodie composte dal padre che le interpreta con voce calda. La sorella Marau si confonde fra le ballerine, la madre progetta e cuce i loro particolari costumi. In questo spettacolo ha fatto anche ballare il bel marito, professore di storia: hanno interpretato insieme la canzone che spiega come essere coscienti del proprio desiderio.
Il tema che interpretano in questa seconda partecipazione alla Heiva delle scuole di ‘ori Tahiti è To’u Fenua Iti, “mio caro Paese”.
La scuola di danza Mono’ihere di Augusta Alexandre viene dal comune di Taravao, da dove portano la tradizione, ben presente nel loro spettacolo. Viene introdotto dal giovane ‘ōrero (oratore) che parla un perfetto reo Mā’ohi; un gruppetto di ballerini si esibisce nel haka, capitanati da un giovanissimo guerriero, e anche le più piccoline esprimono la loro voglia di ballare.
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La scuola Manohiva di Poerava Taea presenta lo spettacolo Gli artigiani del cielo e della terra, facendo introdurre i vari quadri da ballerini conosciuti. Simpatici i costumi dei bambini che rappresentano le onde del mare. Anche loro si esibiscono in una danza del fuoco di coppia, facendo roteare le luci dei led.
L’ultima serata, domenica 13 giugno, ci riserva forti emozioni.
La scuola Aumaire apre la serata. Simpatico il loro pāta’uta’u (filastrocca) sul ‘uru, l’albero del pane.
Il Centro di Formazione Hei Tahiti di Tiare Trompette Dezerville non si limita alla danza, insegna ai suoi allievi anche la storia di Tahiti, organizzando gite nei siti storici e incontri con personalità della cultura.
Il centro ospita anche corsi di canto tradizionale ed è ancora Dayna Tavaearii la direttrice del coro.
Le due gemelline figlie di Tiare sono in scena e la piccola Natihere fa del suo handicap un punto di forza: entra in scena sulla sedia a rotelle piazzandosi al centro della scena, sorridente e felice di poter mimare la ‘āparima a fianco della sorella.
Simpatica l’improvvisazione del quartetto di bambine, fra le quali spicca la bionda figlia di Tiare.
Fra le ballerine è possibile scorgere la giapponese Satoko Mukai, trasferitasi a Tahiti già da tre anni, che interpreta le ‘āparima con grazia. Satoko era scenografa nei teatri di Tokyo, ma l’amore per la Polinesia e la sua cultura l’ha portata qui. Ha partecipato alla Heiva I Tahiti e lo scorso anno anche alla Heiva I Rimatara, nella piccola isola dell’arcipelago delle Australi. Qust’anno Satoko ballerà nel festival Tahiti Ti’a Mai, “Tahiti riàlzati”, sempre con il gruppo Hei Tahiti.
La scuola Raineari’i viene da Toahotu, nella penisola: il loro tema è E Reo To ‘Oe, la nostra lingua, la tua identità. Riempiono la scena con la moltitudine di ballerine cariche d’energia, proponendo uno spettacolo frizzante e di qualità.
Conclude la manifestazione la scuola Tahiti Ora di Leihia Mama, fondata da Tumata Robinson nel 1990. Da evidenziare la potenza dei ballerini del gruppo, sia bambini che adulti.
Nulla da eccepire, questo finale è un gran finale!