Per questa serata abbiamo in scena tre gruppi di canto, Pupu Tuha’a Pae in categoria tārava Tuha’a Pae, Te Noha No Rotuhi in categoria tārava Tahiti, e Teva I Tai in categoria tārava Raromata’i; due gruppi per la danza, Heihere da Mo’orea in categoria hura tau, e in categoria hura ava tau O Tahiti E, gruppo di Marguerite Lai che conclude questa Heiva I tahiti 2019. La forte pioggia, iniziata appena dopo la commovente scena di morte, ha impedito a O Tahiti E di ballare fino alla fine, li rivedremo passare sul palco lunedì. Il gruppo di Marguerite aveva diritto a un’intera serata a lui dedicata! Nella notte di luna piena!

Pupu Tuha’a Pae

Ia hi’a o Tapuata
La caduta di Tapuata

Questo gruppo formato dagli abitanti delle isole Australi che risiedono a Tahiti, come nella giornata precedente nell’esibizione di danza, canta la morte del leggendario eroe Tematauira, fatto cadere in una buca profonda e trafitto dalle lance, e dell’infelice tentativo di vendetta del figlio che non aveva ereditato la sua possanza fisica.
I premi ricevuti da questo gruppo in passato sono quasi tutti dovuti al suo famoso ra’atira (capogruppo) Oscar, di cui tutte le artiste erano innamorate, tanto che la presentatrice si è confusa e ha continuato a nominarlo come attuale direttore del coro, creando disagio al suo giovane successore che certo non ha il suo carisma. Oscar si è dato al volo… come pilota, naturalmente.
In prima fila la giapponese Satoko, impegnata ad apprendere tutte le sfaccettature della cultura polinesiana. Non facile per chi ha lingua e costumi così differenti, ma non impossibile. La danza di queste isole è di gran moda nel Paese del sol levante.

Heihere

Te mana o te fara
I sacri valori del pandano

Guppo di Mo’orea, nonostante la sua bravura e le numerose partecipazioni alla Heiva I Tahiti, Heihere non è mai riuscito a vincere per passare alla categoria hura ava tau, professionisti.
Il loro tema è l’albero di pandano, così importante e utile in Polinesia.

E fara to hau tini e
E ora te hau tapu e
Ua marae to tere varua e
I te hiro’a no’u e
Questo pandano che mi serve da ricettacolo spirituale
Questo baniano che mi serve da dimora funeraria
Altro non è che il mio tempio sacro
Che mi serve per meditazione profonda

Le foglie di pandano servono per coprire i tetti delle case, una volta intrecciate, mentre con le sue fibre più morbide si producono stuoie, borse e cappelli. È la pianta che rappresenta l’organo riproduttivo maschile con la sua radice, e quello femminile con il suo fiore simile a una pigna dal profumo soave, chiamato hinano.
Gruppo di buon livello, con belle coreografie, la coppia che lo dirige, Herenui e Heifara, è da sempre aggiornata su ogni aspetto della cultura polinesiana. Ottimi ballerini entrambi, Heifara – anche se un po’ ingrassato – riesce a compiere i movimenti a fondo, meglio dei giovani, con estrema flessibilità.
Molto curati anche i costumi. Sarà la volta buona per passare di categoria? La concorrenza quest’anno è spietata!

Te Noa No Rotui

Gruppo dell’isola di Mo’orea. Il dio Ta’aroa ha creato il mondo con tutte le sue ricchezze e l’uomo a propria immagine, trasmettendogli il linguaggio per farlo diventare un popolo; ma non si ha più attenzione per la propria lingua e un giorno il reo Ma’ohi, la lingua polinesiana, scomparirà.
Il gruppo celebra il tesoro che Ta’aroa ha donato, la lingua e la tītīrāina (imbarcazione), strumenti che uniscono i polinesiani a formare un popolo, il Ma’ohi.
La loro ra’atira (capogruppo) ha l’aria un po’ depressa, così come è stata la prestazione del gruppo. Peccato perché i loro abiti sono belli, rossi come rossa (cioé sacra) è la lingua Mā’ohi. Portano in scena un battellino col messaggio:

Te Reo fa’aura’o no te ite te pa’ari
Te aravehi o te nuna’a Ma’ohi
La lingua colorata in rosso, simbolo di solida conoscenza
Vascello del popol Ma’ohi

Teva I Tai

Te hui fetu o te ra’i tuatini
Le costellazioni del firmamento

Steve Chaillou, professore di reo Ma’ohi all’università di Hawai’i è autore del tema e dei canti di questo gruppo, mentre direttore del coro è Tamatea Taupua, entrambi membri della giuria della Heiva I Tahiti dello scorso anno.
Matari’i i raro è la stagione segnata dal tramonto della costellazione delle Pleiadi, che inaugura il periodo in cui bisogna far riposare la natura con conseguente penuria di alimenti. Si può paragonare questa stagione al disorientamento oggi presente nel mondo Ma’ohi, ma ci si può fare guidare dalle stelle, a terra come in mare, riconciliandosi con le proprie origini per essere pronti a raccoglierne i frutti durante il Matari’i i ni’a, il periodo dell’abbondanza collegato al risorgere della costellazione.
Sono sicura che, grazie all’amicizia nata lo scorso anno, Steve Chaillou e Tamatea Taupua si sono inseriti nel gruppo Teva I Tai, portando ciascuno le proprie conoscenze: la scrittura Steve, il canto Tamatea. Risultato? Espolsivo! Il coro ha fatto sentire la sua voce fino alle stelle delle quali canta!