Il Fondo di Solidarietà raccoglie le donazioni di migliaia di persone anonime per sostenere le vittime della repressione spagnola contro le iniziative democratiche e non violente che caratterizzano il movimento indipendentista catalano. Fu creato dalle organizzazioni civili Asamblea Nacional Catalana e Òmnium Cultural, allorché la Spagna imprigionò i loro presidenti Jordi Sánchez e Jordi Cuixart. Ora – con 3300 cittadini oggetto di rappresaglie – è gestito da un’associazione indipendente.
Dal 2017 fino a oggi, il Fondo di Solidarietà ha sborsato 640.000 euro tra multe e spese legali per i militanti di base, oltre a 14,4 milioni di euro di cauzioni imposte da tribunali e organi amministrativi. Oltre alla sproporzionalità delle cauzioni e delle sanzioni, ecco un ennesimo esempio di abuso ingiustificato: il Fondo ha dovuto coprire 4,1 milioni di euro richiesti al governo catalano dalla Corte Suprema per presunte malversazioni commesse durante il referendum 2017, ma ha anche corrisposto 6 milioni di euro richiesti da un tribunale di Barcellona ad alti funzionari per lo stesso identico reato!
Quasi contemporaneamente all’annuncio da parte del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez sulla grazia per nove leader indipendentisti condannati a lunghe pene detentive, un organo amministrativo, la Corte dei Conti, ha imposto una cauzione di 5,4 milioni di euro a 34 ex alti funzionari e dipendenti della Generalitat che hanno lavorato per la promozione internazionale della Catalogna dal 2011 al 2017. Se costoro non depositeranno le esorbitanti cauzioni entro il 21 luglio, gli saranno sequestrati proprietà, stipendi e pensioni. Come spiega l’avvocato di Carles Puigdemont, “si tratta di un atto malvagio e manifestamente illegale che cerca solo di provocare un danno, in questo caso patrimoniale”.
Anche 33 premi Nobel per l’economia criticano la Corte dei Conti spagnola, schierandosi a difesa di uno dei perseguitati, Andreu Mas-Colell, ex professore di Harvard e ministro dell’Economia del governo catalano dal 2010 al 2016.
Di fronte a questa offensiva contro dirigenti e funzionari catalani, il governo di Barcellona ha creato un fondo di 10 milioni di euro per garantire le cauzioni presenti e future. In attesa che i tribunali spagnoli blocchino questa iniziativa (cosa probabile poiché sia il governo centrale sia i partiti di opposizione stanno meditando di portarla in tribunale), il Fondo di solidarietà è stato attivato di nuovo e, in soli tre giorni, ha già raccolto 300.000 euro di donazioni dai cittadini, e continua a crescere.