Ecco la proposta del MAT sulla costituzione della Maremma come zona franca.
Vista la situazione geopolitica internazionale ed interna, di grave instabilità politica ed economica, e di rottura degli equilibri socio-economici che in passato avevano garantito una coesione sociale (pur con l’esistenza di problematiche di rilievo), oggi verifichiamo una persistente crisi che ha portato l’Europa, l’Italia e la nostra Toscana a livelli di declino mai raggiunti prima.
Restando all’interno della nostra Toscana, certamente la Maremma è uno dei territori che soffre e ha sofferto in passato di più, grazie alle scellerate scelte delle varie amministrazioni che si sono succedute, una crisi economica, occupazionale e sociale che non sembra vedere fine.
Alla luce di quanto sopra, proponiamo l’avvio, nei tempi minori possibili consentiti dalle vigenti normative europee, nazionali e regionali, dell’iter per l’istituzione di una “Zona Franca” della Maremma, sia riferita ai territori sul mare sia alle zone interne, che preveda l’introduzione delle merci con esenzione completa dalle imposte doganali e dall’Iva e dalle accise, l’esenzione delle imposte sui redditi (IRPEF-IRES), l’esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), l’esenzione dall’imposta municipale propria (IMU), l’esenzione dai contributi previdenziali fissi per artigiani e commercianti per le nuove iniziative produttive e considerevoli riduzioni per quelle già esistenti.
I benefici dell’istituzione di una Zona Franca sarebbero per il territorio maremmano enormi: con l’esenzione da tutti i tipi d’imposizione fiscale che abbia come presupposto la territorialità, si avrebbe una immediata diminuzione del costo di produzione di qualsiasi prodotto e servizio, rendendo conveniente fare e produrre lavoro, ma non a scapito della popolazione del territorio, che troverebbe invece conveniente lavorare sul posto senza essere costretta a emigrare per mancanza di lavoro e di opportunità.
Inoltre il regime di agevolazioni della Zona Franca potrebbe essere utilizzato, prevedendo la possibilità di rimodularlo via via sulla base delle esigenze contingenti, come strumento di politica economica, che consentirebbe di attrarre investimenti, nonché di sviluppare un programma concreto di politica economica sul territorio nell’ambito regionale.
Peraltro, nessuno può ragionevolmente negare l’efficacia dell’istituzione di una Zona Franca quale strumento di politica economica: i dati favorevoli relativi alle zone franche esistenti nel mondo sono inconfutabili, certificati dai risultati di tutti i principali indicatori economici.
Le minori risorse derivanti dalle esenzioni fiscali di cui abbiamo detto sono, infatti, ampiamente compensati dallo sviluppo del territorio: e la Maremma ha tutte le potenzialità, come dimostra l’accoglienza turistica maremmana, per raggiungerlo.
La Maremma ha diritto a un regime pari a quello che hanno già altri territori in Italia (come in Sardegna e nei porti di Livorno e Trieste), in Europa (Isole Canarie, Liverpool e Southampton) e nel mondo (in territori del Giappone, dell’Uruguay, del Cile e del Brasile), con le stesse caratteristiche di spopolamento, le stesse difficoltà dei collegamenti e dei trasporti, e gli stessi elevatissimi costi di produzione e del lavoro.
È un’opportunità che questo territorio non può lasciarsi più sfuggire se non vuole autocondannarsi a un perenne declino senza speranza.