Pina’ina’i è uno spettacolo a cadenza annuale organizzato dall’associazione Litterama’ohi, dove letteratura autoctona, danza e musica vengono abilmente mescolate.
Il tema di questo anno è stato ti’amā, libertà.
Moana’ura Tehei’ura, ideatore e coreografo dello spettacolo, ha voluto immergere gli spettatori nel mondo del carcere, riveduto e corretto, sul Pae Pae a Hiro, la piattaforma dedicata al poeta Henri Hiro. A suo parere, “l’imprigionamento fisico si scontra con la libertà della coscienza individuale”.
Così, inframmezzati da balletti, sfilano in scena i vari oratori ponendo questioni esistenziali.
Ecco uno scambio tra la dea Hina e Tu, il dio degli artigiani:
Hina: E aha te ti’amā?
Tū: Te ti’amā hanahana, ia ma nei ohia to te ai i te pō.
Hina: E aha te pau ‘a ti’amā?
Tū: Te Reo nei te ti’amāra’a.
Hina: Cos’è la libertà?
Tū: La libertà è meravigliosa, è la direzione per il giorno e per la notte.
Hina: Come si conquista la libertà?
Tū: Con questa parola, indipendenza.
La Polinesia francese è lontana da tutto, ma i suoi abitanti sono bene informati e non è mancato un cenno alla rivolta delle donne iraniane contro quella che è stata definita un’“aggressione vestiaria insopportabile”.
Spettacolo forte e denso di significati, il passo dalla libertà all’indipendenza è breve!