Plaid Cymru – il Partito del Galles – ha presentato il suo manifesto politico per le prossime elezioni britanniche, invitando gli elettori a rifiutare un’economia di austerity.
Gli autonomisti gallesi hanno fissato 4 obiettivi fondamentali:
– accordo identico a quello con la Scozia riguardo a finanziamenti e poteri,
– 1000 medici in più e aumento dei paramedici,
– 50.000 posti di lavoro in più tramite un aumento dei contratti pubblici per le imprese gallesi,
– aumento del salario minimo per oltre 250.000 lavoratori e finanziamenti a tasso zero per oltre 70.000 aziende gallesi.
Leanne Wood, leader del partito, ha detto che “il popolo del Galles deve compiere una drastica scelta elettorale, visto che tutti e tre i partiti di Westminster sono impegnati a tagliare il welfare. È probabile che dopo le elezioni il parlamento sia alquanto diverso, uno scenario in cui Plaid Cymru potrebbe rappresentare l’ago della bilancia insieme con i nostri colleghi del Partito Nazionalista Scozzese”.
La Wood insiste molto sul fatto che l’austerità non è inevitabile ma una scelta voluta, e i partiti centralisti al completo hanno già sottoscritto un comune accordo economico che fa presagire ulteriori tagli: “Di fatto, l’austerità non ha risolto nulla e il deficit non è stato eliminato. Il debito pubblico del Regno Unito sta crescendo e ha superato i 1400 miliardi di sterline. È arrivato il momento di porre fine all’esperimento”.

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Miglioramento della sanità

Quanto al NHS, il servizio sanitario nazionale, il manifesto sostiene che Plaid Cymru ne rifiuta la privatizzazione e si opporrà a qualsiasi iniziativa in tal senso, soprattutto se mette a rischio il finanziamento della sanità gallese. Tra l’altro si fa notare che il Galles ha meno medici pro capite di quasi tutti gli altri Paesi dell’Unione Europea, e meno in assoluto nel Regno Unito. “Oltre a formare e assumere altri 1000 medici”, si afferma, “vogliamo aumentare il numero delle infermiere in distretti e consultori per aiutare i cittadini al di fuori degli ospedali”. Per finanziare il progetto, il Plaid propone una tassa sulle bibite zuccherate e un’altra, più corposa, sugli alcolici.
In tema di educazione scolastica, il partito vuole assicurare un anno supplementare di scolarizzazione ai più piccini, con personale qualificato per le classi dai 3 ai 4 anni d’età.

Un nuovo percorso scuola-lavoro

Gli autonomisti vogliono un nuovo programma scolastico “nazionale” affinché i bambini abbiano una “cognizione positiva della storia del Galles e delle sue comunità culturali”. “È di vitale importanza”, aggiunge il manifesto, “che i nostri alunni comprendano la tecnologia che li circonda, attraverso l’uso dei computer e l’apprendimento delle tecniche informatiche più avanzate”. Al contrario, il Playd si oppone al modello inglese delle free schools e non intende applicarlo nel Galles (si tratta di istituti indipendenti, spesso finanziati da enti religiosi e non controllati dalle autorità locali).
Per il mondo del lavoro, il partito chiede l’introduzione di un sistema di equa retribuzione, che all’interno di ciascuna azienda crei un collegamento organico tra i salari per scongiurare gli “stipendi d’oro” dei dirigenti.
Nei piani del Plaid, le aziende con più di 500 dipendenti avrebbero “consigli di sorveglianza” con “dipendenti eletti” per controllare la gestione nell’interesse complessivo dell’azienda.
Plaid Cymru ha idee anche per la Banca d’Inghilterra, che vorrebbe ribattezzare “Banca Centrale della Sterlina”. Il suo governatore sarebbe obbligato per legge a presentarsi davanti all’Assemblea Nazionale del Galles per spiegare come le singole decisioni della Banca influenzino l’economia del Galles e la sua popolazione.
In tema di legge e ordine pubblico, il partito vuole rottamare la figura elettiva del “police and crime commissioner” e trasferire la supervisione sulla polizia al governo gallese. Sostiene inoltre la depenalizzazione della cannabis.

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Percentuali locali della popolazione sopra i 3 anni che dichiara di saper parlare gallese. Il totale dell’intero Galles è 21%. (Censimento del 2001)

Potere di veto sull’Europa Unita

Il manifesto dichiara: “Qualora si tenga un referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea, non potrà esserci alcun ritiro dalla UE stessa se non accettato da tutte e quattro le nazioni consultate”, ossia Inghilterra, Scozia, Irlanda del Nord e Galles.
Il partito si opporrà anche all’accordo di libero scambio UE-USA, che “pone troppo potere nelle mani delle multinazionali, rischia di indebolire le nostre istituzioni democratiche e mette a rischio i miglioramenti dei servizi pubblici faticosamente ottenuti”.
Sulla lingua gallese, il manifesto promette: “Sosterremo una strategia che utilizzi Carmarthen, Aberystwyth e l’area del Menai come centri per le imprese gallesi, finanziando quelle nell’ovest e nel nord-ovest del Galles per aiutarle ad assumere e utilizzare la lingua gallese nella loro quotidiana attività professionale”.

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Leanne Wood.