Dalla società civile e da alcuni gruppi politici catalani è partita una richiesta al Parlament de Catalunya: riconoscere ufficialmente l’amministrazione autonoma in Rojava. Tra i promotori: l’ERC (Esquerra Republicana de Catalunya), la CUP (Candidatura d’Unitat Popular), l’ECP (En Comú Podem) e Junts. Per l’ERC ha firmato il deputato Ruben Wagensberg.
A tale scopo il 19 luglio è stata depositata una proposta di risoluzione che ora dovrà essere sottoposta al dibattito parlamentare. Si chiede inoltre di ricostruire una rete solidale tra la Catalunya e la Siria del Nord e dell’Est. Non solamente con interventi di cooperazione materiale, ma anche accogliendo nei Paisos Catalans rifugiati provenienti da questa area del Medioriente.
La proposta nasce direttamente dalla visita di una delegazione catalana in Rojava e rientra in una campagna per il riconoscimento dell’amministrazione autonoma a livello internazionale.
Sempre il 19 luglio (coincidenza?) una delegazione proveniente dal Rojava veniva ricevuta all’Eliseo dal presidente francese e da alcuni alti funzionari. Ne facevano parte Ilham Ahmed (copresidente del consiglio esecutivo del Consiglio democratico siriano), Berivan Xalid (copresidente del consiglio esecutivo dell’amministrazione autonoma della Siria del Nord e dell’Est) e Xesan El Yusif (copresidente del Consiglio esecutivo dell’amministrazione civile di Dei ez-Zor).
Macron – oltre ad avere richiesto esplicitamente tale visita ufficiale – avrebbe promesso un sostegno economico e militare all’amministrazione autonoma al fine di “garantire la sicurezza e la stabilità” in Siria e nella regione. Oltre ad aver discusso della non ancora definitivamente risolta questione Daesh (ISIS), si sono affrontate tematiche riguardanti la struttura sociale e politica dell’amministrazione autonoma.
Quasi un riconoscimento ufficiale, direi.