“Lavoriamo per la legittimità della nostra lingua, in modo da avere una lingua, per noi e per le generazioni a venire”. Con queste poche parole Heremoana Maamaatuaiahutapu, ministro della Cultura, ha celebrato questo venerdì a Fare Vana’a il 50esimo anniversario della fondazione dell’Accademia di Tahiti. Un grande momento culturale che ha riunito tutti gli appassionati dell’universo linguistico Mā’ohi.
La celebrazione è stata scandita da canti di benvenuto e ‘ōrero declamati da studenti, sotto lo sguardo benevolo della poetessa Flora Aurima-Devatine, direttrice del Fare Vana’a, degli accademici che compongono questa istituzione e delle numerose personalità presenti.
“Siamo il popolo dell’orizzonte e il popolo delle radici”, ha continuato il ministro. “Il francese e il tahitiano occupano ciascuno il proprio posto nella Polinesia francese. La prima come lingua di apertura al vasto mondo, la seconda come lingua madre della maggior parte degli abitanti di questo Paese, specchio dell’anima polinesiana, base della nostra identità e delle nostre radici”.
Per 50 anni gli accademici hanno svolto un lavoro titanico per la conservazione, la valorizzazione e la trasmissione della lingua polinesiana. Hanno dotato la lingua tahitiana di una grammatica, un dizionario e un’ortografia. Hanno gettato le basi per lo sviluppo della letteratura polinesiana contemporanea.
Il ministro ha onorato la missione svolta dai fondatori dell’Accademia, basata sulla promozione dell’insegnamento generalizzato del tahitiano. Ha anche elogiato l’apertura di Fare Vana’a, in particolare alle nuove prospettive digitali. Per esempio, ogni polinesiano dovrebbe avere l’app Reo sul proprio smartphone, un insostituibile dizionario tahitiano-francese.
“Il governo continuerà a sostenere pienamente le azioni di Fare Vana’a affinché il multilinguismo di questo Paese si sviluppi armoniosamente in vista della creazione di una nuova società nella Polinesia francese”, ha concluso.
Accanto all’Accademia, nella via dedicata a Pouvanaa Oopa, l’uomo politico considerato il padre dei polinesiani, sono esposti 45 ritratti realizzati dall’artista Nilo: i volti degli immortali Fare Vana’a, i suoi fondatori. Perché è grazie a loro che il Fare Vana’a ha festeggiato il mezzo secolod i vita.