Gli alunni delle scuole medie della Polinesia francese hanno ballato il 6 e 7 marzo per la competizione Heiva Taure’a a loro riservata. Otto scuole in lizza: da Tahiti il Collège NDA e il Collège Maco Tevane, per la prima serata, il Collège Henri Hiro e quelli di Taravao e Mahina per la seconda serata; dalle isole, alunni di Huahine e Rangiroa in prima serata, di Bora Bora per la seconda serata.
La scuola di Bora Bora è stata la vincitrice assoluta della competizione, con i numerosi premi riportati, anche se gli alunni degli altri istituti hanno realizzato spettacoli degni di nota.
Il Collège NDA ha narrato la leggenda di come Tetua’eha sia diventato guerriero scelto del ari’i (capo) superando con abilità tutte le prove, fino all’ultima, la cottura nel ahimā’a, il forno interrato nel quale riesce a porre le mani mentre ancora brucia per essere il primo a porgere il cibo succulento al signore.
Il Collège Maco Tevane ha studiato la leggenda di Pele, attualizzandola ai giorni nostri: come impedire che si rovinino le relazioni familiari? E vauvauhia te pē’ue, cioè “srotolando la stuoia”, simbolo dei legami strettamente interconnesi, sulla quale ci si ritrovava per condividere e discutere.
Huahine ha inscenato la pesca con la pietra: gli uomini battono la superficie del mare con pietre legate da corde di fibra di cocco, mentre le donne con una rete di foglie di palma circondano i pesci impauriti.
Gli alunni di Rangiroa celebrano la bellezza del loro atollo, dalla prorompente natura fatta di mare e palme da cocco, pilastri della vita dei paumotu.
Il Collège Henri Hiro pone sotto i riflettori gli haere po, figure che camminando nottetempo sui muretti dei marae, i luoghi di culto, ripetevano le genealogie, complete degli avvenimenti più importanti. Ci portano in un viaggio attraverso il tempo, quando due giovani armati del loro solo amore sono riusciti a riconciliare i due clan nemici dei Ta’aretu e degli Hotuarea a Tefana-i-Ahura-i (oggi nel comune di Faa’a).
Il Collège di Taravao mette in evidenza il rauhi, la proibizione, ovvero la pratica polinesiana di lasciare riposare la natura al fine di farla riprodurre, ancor oggi praticata in alcune isole, per esempio a Rapa, come soluzione per salvare il pianeta.
Gli allievi del comune di Mahina hanno fatto una ricerca sui luoghi e le leggende del loro territorio, per non perdere il contatto con la natura e con le storie del passato: per sapere chi sono veramente.
Simpatica la storia del gruppo vincente del Collège di Bora Bora, che ci racconta di come l’eroe Hiro, battuto con l’inganno al gioco timo ofa’i (si lancia una pietra e prima di riacchiapparla al volo bisogna raccogliere più pietre possibile) dal figlio Marama, che per sfuggirgli si trasforma in uccello, lo insegua per assestargli un sonoro schiaffone.
Tutti i partecipanti alla competizione sono ragazzi dai 13 ai 16 anni, che con l’aiuto di qualche professore hanno messo in scena questi spettacoli: tra loro già emerge chi potrà avere un brillante futuro come musicista, cantante o ballerina.
Lo scorso anno avevo accompagnato il Collège di Afareitu nel loro viaggio premio sull’isola di Maia’o: erano stati la migliore orchestra del 2019.
I vincitori
Miglior ‘orero: Scuola Maco Tevane
Miglior coro: Scuola Henri Hiro
Migliore orchestra: Scuola Maco Tevane
Miglior ballerino: Scuola di Bora Bora
Migliore ballerina: Scuola di Taravao
Migliore percorso pedagogico: Scuola di Bora Bora
Migliore livello artistico: Scuola di Bora Bora
Vincitori della Heiva Taure’a 2020
1° Scuola di Bora Bora
2° Scuola Maco Tevane
3° Scuola di Taravao