Il 3 aprile scorso, intorno alle ore 14, il Centro culturale curdo di Lione presso la Casa della Mesopotamia (alla Guillotière) è stato brutalmente assalito da una ventina di individui, presumibilmente turchi. Con il volto coperto e armati di spranghe, mazze da baseball e a quanto pare anche armi bianche, i teppisti hanno devastato tutto ciò che incontravano ferendo seriamente i quattro curdi che si trovavano all’interno.
I sospetti convergono sui soliti Lupi Grigi nonostante – almeno ufficialmente – questa formazione sia stata interdetta e resa illegale in Francia.
Da parte delle organizzazioni curde si avanza l’ipotesi che episodi del genere – dietro cui si intravede la mano dei servizi segreti turchi, del MIT – vengano in qualche modo “incoraggiati dalla politica adottata dal governo francese nei confronti dei curdi”. Un atteggiamento, quello di Parigi, definito senza mezzi termini di “criminalizzazione”.
In un comunicato il CDK-F (Consiglio Democratico Curdo in Francia) esprime profonda indignazione per quanto è avvenuto alla Guillotière. Ricordando che questo è “il secondo attacco dei fascisti turchi contro i membri della comunità curda di Lione nel giro di due settimane”, il CDK-F sottolinea la coincidenza temporale con il recente riavvicinamento diplomatico franco-turco.
Come è noto negli ultimi tempi in Francia si sono registrati numerose aggressioni da parte delle bande islamo-fasciste ai danni sia di curdi sia di armeni.
Il CDK-F intende anche “allertare le organizzazioni della società civile in merito a tali gravi minacce” almeno apparentemente finora “sottovalutate dai servizi di sicurezza francesi”. Inevitabile ripensare a quanto avvenne a Parigi nel 2013 quando tre femministe curde vennero assassinate.
Per questo, prosegue il comunicato, “chiediamo al ministero degli Interni e ai servizi competenti di prendere misure immediate per garantire la sicurezza delle associazioni curde e dei membri della comunità curda in Francia”.