Se già stimavo Moana’ura Tehei’ura e la compagnia con la quale mette in scena lo spettacolo Pina’ina’i, dopo la versione di quest’anno li apprezzo maggiormente.
Tema del 2023 è toto, il sangue. Il sangue delle donne maltrattate, picchiate, violentate sia fisicamente sia psicologicamente. Spettacolo duro con scene esplicite, tanto da venire vietato ai minori di 16 anni.
La Polinesia francese, da molti considerata un paradiso, può essere l’inferno al pari di Paesi come l’Iran, dove la voce della donna viene soffocata a suon di pugni. Ma quando ho accompagnato alla gendarmeria di Bora Bora una persona per denunciare un furto – fatto purtroppo frequente in quest’isola – ho chiesto informazioni su un manifesto affisso all’entrata con scritto “Rompiamo il silenzio”; la risposta del poliziotto di guardia è stata: “No, non esiste violenza di genere…”
In questo lavoro impegnativo, dove l’estetica nei decori e nelle scritte è dominata dalla tinta rosso sangue, attraverso una narrazione magistrale viene messa in luce la sofferenza di una vahine (donna) vittima di violenze e persecuzioni. Questa esperienza teatrale mostra la necessità di affrontare le questioni delicate della nostra società attraverso l’arte e la cultura.
Nonostante le prove che devono sopportare, le donne restano padrone del loro destino e svolgono un ruolo essenziale per l’umanità.