L’esercito israeliano (idf) ha liberato una ragazza yazidi, Fawzia Amin Sido, rapita in Iraq nel 2014 quando aveva appena 11 anni dai miliziani dell’isis e segregata dai terroristi di Hamas nella Striscia di Gaza.
Si tratta di una delle spose bambine di cui si parlò negli anni scorsi, senza mobilitare più di tanto l’indignazione pubblica malgrado arrivassero oscene foto di matrimoni tra uomini maturi e ragazzine. La bimba era stata venduta a un dirigente di Hamas che l’aveva costretta a sposarlo, tenendola in schiavitù per una decina d’anni. Qualche mese fa, durante uno dei primi attacchi israeliani nella Striscia, il palestinese era rimasto ucciso e la ragazza era riuscita a fuggire, ma solo nei giorni scorsi ha potuto uscire allo scoperto e presentarsi a un drappello dell’idf. Dopo gli accertamenti medici, Fawzia (forse un nome di fantasia per proteggerla), con l’aiuto dei diplomatici americani e delle autorità giordane, è potuta rientrare in Iraq per riabbracciare la sua famiglia.
Qualcuno si domanda perché la ragazza non abbia chiesto aiuto alle organizzazioni internazionali presenti sul territorio da tempo, come l’unrwa, ma che costoro siano legati a filo doppio a Hamas è un segreto di Pulcinella da molto prima che scoppiasse lo scandalo.