Non è ben chiaro quando il potere globalista (o grande finanza internazionale o massoneria o, come abbiamo visto, gnosticismo) abbia deciso di utilizzare l’eurocomunismo a mo’ di milizia per scardinare la società occidentale. Ma è abbastanza evidente come la sinistra stessa abbia avanzato la propria candidatura alcuni decenni or sono, individuando nell’immigrazione l’arma per distruggere la società borghese.
Ricordo una chiacchierata di fine millennio dalle parti di Montevarchi con un dirigente di Rifondazione che conosceva bene il capetto dal paltorello di cashmere, e l’ammissione dopo abbondante alcol era che, sì, per loro la transumanza dal terzo mondo era funzionale allo sconvolgimento del nostro impianto capitalista.
Diciamolo, è una cosa che dovrebbero sapere tutti, non è che ci voglia molta fantasia. Ma fa piacere sentire altre testimonianze di prima mano. Per esempio, chiacchierando sere fa con Alessandro Mazzerelli – erede spirituale di Don Milani e fondatore del Movimento Autonomista Toscano – è saltato fuori un aneddoto gustoso.
“Io frequentavo le feste de l’Unità”, racconta, “perché facevo incetta di opuscoli sui Paesi dell’Est, mettendo così insieme una nutrita antologia di palle inenarrabili su quei ‘paradisi’. Nel 1988 scomparvero i gazebi d’oltrecortina e rimasero solo quelli delle organizzazioni sindacali. Attorno a uno di questi, al Festival Nazionale tenutosi quell’anno a Campi Bisenzio, udii un gruppo di anziani dirigenti affermare che ‘nel corso del 1989 sarebbero giunti in massa gli extracomunitari con i quali sarebbe stata rilanciata la lotta di classe, disarticolando l’occidente e la Chiesa cattolica’. Denunciato subito il crimine politico, constatai poi che i fatti procedevano come era stato auspicato, cominciando dall’invasione cinese di San Donnino, guarda caso frazione di Campi Bisenzio… Chi è dunque il responsabile politico dei milioni di reati commessi dagli extracomunitari dal 1989 al 2025? Anche un fesso individua il mandante…”.






