Migliaia di adivasi al funerale del naxalita Madvi Hidma

Madvi Hidma.

Comunque vada a finire, pare evidente che i partecipati funerali di Madvi Hidma (Santosh) nel villaggio natale di Puvarthi, distretto di Sukma nel Chhattisgarh, vanno in assoluta controtendenza con quanto gran parte degli osservatori internazionali (si parva licet, anche chi scrive) dava ormai per scontato. Ossia la sostanziale fine del movimento naxalita, in particolare dopo l’ennesimo episodio di resa di alti dirigenti “maoisti” (una decina dal 2024) il 28 ottobre: Pulluri Prasad Rao (Shankaranna, membro del comitato centrale) e Bandi Prakash (Prakash, membro del comitato di Telangana).
Il 18 novembre il comandante maoista Madvi Hidma, sua moglie Raje (Rajakka) e altri quattro erano stati uccisi in circostanze non chiare (si ipotizza un’esecuzione extragiudiziale da parte dei paramilitari anti-guerriglia) nella foresta di Maredumilli, distretto di Alluri Sitharama Raju, in Andra Pradesh. Nello stesso giorno venivano arrestati una trentina di maoisti.
Al funerale hanno partecipato, nonostante il clima repressivo instaurato dal governo (dopo l’autopsia il corpo è stato trasferito sotto ampia scorta militare e il villaggio era presidiato da un consistente dispositivo di sicurezza), migliaia di adivasi, gli indigeni autoctoni tra i quali godeva di ampia popolarità.
Le esequie si sono svolte secondo il rito tradizionale adivasi.
Ma chi era Madvi Hidma? Nato nel 1981, al momento della morte risultava comandante di alto livello del Partito Comunista dell’India (maoista) Era ritenuto responsabile di numerose azioni della guerriglia naxalita, tra cui l’attacco del 2013 nella valle di Darbha. Si era integrato nel pci (maoista) alla fine del secolo scorso per diventare in breve tempo comandante del 1° battaglione di Plga, considerata l’unità d’élite della guerriglia, nella regione di Dandakaranya (estesa in Chhattisgarh, Odisha, Andhra Pradesh, Telangana e Maharashtra). Oltre che il più giovane, era l’unico esponente tribale di Bastar in seno al comitato centrale. La sua morte, successiva di qualche mese a quella dell’ex segretario generale maoista Nambala Keshava Rao, è caduta in una fase convulsa per il movimento naxalita a causa dei numerosi arresti e capitolazioni. Sotto i colpi dell’operazione contro-insurrezionale Kagaar, con cui il governo Modi intende risolvere entro l’anno prossimo – definitivamente e manu militari – la pluridecennale questione dell’insorgenza maoista e tribale.