Alla buon’ora! Erano anni che aspettavamo, vilmente, che qualcuno osasse proporre ad alta voce l’unica medicina in grado di salvarci la pelle, di riprenderci le nostre culture ricominciando a vivere in Europa come in una civiltà che ha impiegato millenni a diventare ciò che è (e ciò che rischia di svanire in pochi anni). Non osavamo dirlo, vilmente, perché viviamo sotto uno Stato – quello italiano, per molti di noi straniero e coloniale – i cui corpi sono ormai saldamente in mano a una sorta di Fascismo 2.0: per motivi abietti, i suoi politicanti, chi gestisce certe sue strutture giuridiche, i proprietari dei grandi quotidiani, gli intellettualoidi e gli scribacchini di regime, nonché certe oscure correnti della Chiesa, hanno affidato le loro mire all’immigrazione islamica, credendo (perché la maggior parte di loro sono anche stupidi) di poterla manovrare contro le nostre popolazioni e le nostre ricchezze etnoculturali.
I fascisti 2.0 contano molto sui loro nuovi “amici”, e pertanto affidano alle strutture statali di cui dispongono il compito di reprimere ogni forma di resistenza, anche di semplice dissenso, nei confronti del nazismo d’importazione. Vigliaccamente, lo ammettiamo, non avevamo il coraggio di rischiare querele, denunce, aggressioni, convocazioni dell’ordine, digos e vari parafernalia tricolori, dicendo ciò che milioni di persone in cuor loro ritengono l’unica mossa civile dopo aver messo fuori legge il fascismo e il nazismo (cui speriamo segua il comunismo): quella che, ancora vilmente, lasciamo esporre a Magdi Allam.
Siamo in guerra ed è ora di combattere. Il nemico da sconfiggere è l’islam ed è ora di mettere fuorilegge l’islam. Perché è l’islam che legittima i terroristi che sgozzano, decapitano, massacrano e si fanno esplodere. Perché è l’islam che ispira il lavaggio di cervello praticato nelle moschee e nei siti jihadisti, trasformando i fedeli di Allah in aspiranti “martiri” che attraverso il suicidio-omicidio immaginano di conquistare il paradiso con 72 vergini eterne.
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Continuiamo a prenderci ingenuamente in giro o mentiamo vigliaccamente sostenendo che l’islam sarebbe una religione di pace e di amore, mentre i terroristi islamici non sarebbero neppure islamici ma dei folli che tradirebbero il “vero islam”. Continuiamo a sottovalutare e sminuire la portata della minaccia perché a perpetrare le atrocità sono singoli o pochi terroristi, quando è la loro vera forza, poiché diventa difficile prevenire gli attentati e reprimere la rete del terrore
È ora di dire basta a ignoranza, buonismo, viltà, ipocrisia e vocazione al suicidio di quest’Europa che immagina che per salvarsi dai terroristi tagliagole ci si debba affidare ai terroristi taglialingue, quelli che ci impongono di legittimare l’islam a prescindere dai suoi contenuti e di concedere loro sempre più moschee.
È ora di conoscere la specificità dell’islam i cui due pilastri, il Corano e Maometto, identici per tutti i musulmani, legittimano l’odio, la violenza e la morte dei miscredenti, a cominciare dagli ebrei e dai cristiani, degli apostati, degli adulteri e degli omosessuali. È ora di prendere atto che sono proprio i terroristi islamici quelli che più di altri ottemperano letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e soprattutto a ciò che ha detto e ha fatto Maometto.
È ora di toccare con mano una realtà basilare, elementare e tragicamente rilevante: il terrorismo islamico esplode solo dove ci sono le moschee, le “comunità islamiche”, dei territori di fatto sottoposti alla sharia, la legge coranica.
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Ebbene è ora di smetterla di favorire il terrorismo islamico legittimando l’islam, concedendo le moschee, sostenendo le “comunità islamiche”, tollerando l’applicazione della sharia. Il terrorismo islamico è come lo straripamento di un fiume, in cui il fiume è l’islam e in cui gli argini che cedono sono la nostra fragilità come Stato, società e economia.
È ora di alzare lo sguardo per disporre di una visione d’insieme, che ci consenta di far emergere il
fatto che i terroristi islamici e i sedicenti “musulmani moderati” perseguono lo stesso traguardo di islamizzazione dell’Europa e del mondo intero, anche se operano con modalità apparentemente diverse. Prendiamo atto che i terroristi islamici vogliono: 1) Conquistare il potere violentemente per imporre la sharia. 2) Convertire all’islam o condannare a morte i non musulmani. 3) Islamizzare l’insieme delle istituzioni. 4) Diffondere le moschee, le scuole coraniche, le banche islamiche. 5) Obbligare le donne a coprirsi con il velo integrale. I sedicenti musulmani moderati vogliono: 1) “Esortare” le donne a coprirsi, anche con il semplice velo semplice. 2) Diffondere le moschee, le scuole coraniche, le banche islamiche. 3) Infiltrarsi nelle istituzioni, sfruttando la democrazia e lo stato di diritto. 4) Promuovere la conversione all’islam della popolazione non musulmana. 5) Conquistare “democraticamente” il potere per proclamare “pacificamente” lo Stato islamico retto dalla sharia.
È ora di insorgere contro l’islam per essere pienamente noi stessi a casa nostra. Ma quante altre stragi dovremo subire e quanti altri morti dovremo piangere dopo Parigi, Bruxelles, Orlando, Dacca e Nizza prima che quest’Europa sia costretta a guardare in faccia alla realtà, a prendere atto che siamo in guerra, a combattere per sconfiggere i terroristi islamici tagliagole e taglialingue, a mettere fuorilegge l’islam così come è sempre stato per 1400 anni?
Sia chiaro, non siamo stati noi a dirlo. L’ha scritto sul “Giornale” Magdi Allam, che ormai può contare su amicizie, appoggi e notevole seguito popolare, e quindi sarà in grado di difendersi se e quando i fascisti 2.0 cercheranno di punirlo per questa esortazione; e ancor più di lui sapranno reagire il direttore e l’editore del quotidiano. Noi non avremmo gli stessi mezzi, quindi ci limitiamo, al solito vilmente, a invitare altre testate, pensatori, movimenti, organizzazioni, partiti, eccetera, ad avviare tutti insieme una campagna per diffondere la suddetta proposta.