Mirella Serri, Bambini in fuga – I giovanissimi ebrei braccati da nazisti e fondamentalisti islamici e gli eroi italiani che li salvarono, Longanesi, Milano 2017, 17,60 euro.
Attenta osservatrice degli eventi storici del Novecento, Mirella Serri ha abituato il suo pubblico a storie di incredibile profondità e valore, e torna ora a dare un contributo fondamentale alla conoscenza e alla comprensione della nostra epoca. Il nuovo saggio Bambini in fuga ricostruisce, infatti, l’avventurosa vicenda e le peregrinazioni attraverso l’Europa di un gruppo di giovanissimi ebrei dai 6 ai 17 anni che, dopo aver perso i genitori nei campi di concentramento tedeschi, attraversano la Germania e la Slovenia e riescono ad arrivare a Nonantola, paese in provincia di Modena. Qui, a dispetto del fascismo e delle campagne razziali, l’intera popolazione si mobilita per aiutarli, offrendo loro ospitalità e protezione per un anno intero. Un medico e un parroco di Nonantola diventeranno così i primi italiani annoverati fra i “Giusti tra le nazioni”.
Bambini in fuga non è solo la vicenda delle prede, ma anche quella dei cacciatori: all’inseguimento degli orfani vi sono Adolf Eichmann, Adolf Hitler e pure il Gran Muftī, Amīn al-Husaynī, che dopo aver lasciato Gerusalemme è approdato a Berlino. Padre del radicalismo e dell’estremismo islamico, Amīn al-Husaynī ha ricevuto dal Führer l’incarico di limitare l’emigrazione ebraica dall’Europa. Per precludere ai profughi l’ultima via di scampo, Amīn al-Husaynī dà vita anche a una divisione di SS musulmane nei Balcani, ma il suo progetto non conseguirà il successo sperato e non riuscirà a coinvolgere i giovani islamici della penisola balcanica.
Quella dei ragazzi di Nonantola e dei loro salvatori è dunque una storia di eroi dimenticati o trascurati, una storia di ribellione corale alle dittature, una storia tutta italiana e al tempo stesso universale di generosità e di profonda umanità, in una lotta contro il male che si rivela, con altri volti e altri nomi, drammaticamente attuale.