Metti che proprio il giorno destinato all’esibizione dei cori sia un giorno di pioggia… Niente paura, il ministro della Cultura Heremoana Maamaatuaiahutapu non lascia che un simile evento sfumi, e mette immediatamente il Gran Teatro a disposizione dei sei gruppi interessati.
Come si vede nel video, circa seicento persone – sedute al posto degli spettatori, perché altrimenti non sarebbero mai entrate sul palco – a conclusione della serata hanno intonato l’himene amui, l’inno tutti insieme, scritto da Myrna Teua Tuporo, conosciuta come Mama Iopa, insegnante del Te Fare Upa Rau, il Conservatorio di Tahiti.
Ogni gruppo doveva cantare un tārava del proprio repertorio, più un altro più antico che poteva riprendere dalle passate edizioni della Heiva I Tahiti, il principale concorso di canti e balli polinesiani. Tārava deriva dal nome della lineetta che indica la vocale lunga, per il fatto che quando lo si canta si è seduti con le gambe distese. Ne esistono diversi tipi, che cambiano a seconda dell’intonazione:: quello di Tahiti, delle Raromata’i, le isole sottovento delle quali fa parte Bora Bora, e delle Tuha’a Pae, le isole Australi, l’arcipelago più a sud della Polinesia francese.
Insieme a Mama Iopa a condurre la scena, l’incredibile Pierrot Faraire dell’isola di Rapa, sempre carico di energia.