Dal mese di luglio dello scorso anno, il governo turco ha dichiarato una nuova guerra al popolo curdo, interrompendo i negoziati con Abdullah Öcalan, detenuto in totale isolamento nell’isola carcere di Imrali e aprendo una campagna militare e politica dentro i suoi confini.
La campagna in corso del governo Erdogan ha portato nell’ultimo anno alla distruzione di decine di città curde e all’imposizione del coprifuoco permanente. Interi quartieri delle grandi città di Diyarbakir, Sirnak, Cizre e innumerevoli villaggi sono stati rasi al suolo, in un’operazione militare che ha colpito innanzi tutto civili, donne, anziani, bambini, bruciati vivi all’interno delle loro case. La campagna militare non ha risparmiato neanche i vicini confini della Turchia, colpendo i villaggi del Kurdistan del Sud in Iraq con bombardamenti a tappeto e con le operazioni in corso sul confine siriano che accumulano vittime tra i profughi.
Accanto alla campagna militare, una campagna politica ha portato in carcere in questi mesi migliaia di persone: dagli intellettuali e docenti universitari impegnati per la pace, ai giornalisti non filogovernativi, agli amministratori locali delle municipalità curde. Ogni manifestazione di dissenso è ancora oggi sotto attacco.
L’ultimo decisivo capitolo della campagna di aggressione è stato ottenuto con la convalida governativa della riforma istituzionale che revoca l’immunità parlamentare ai deputati del Partito Democratico dei Popoli, l’HDP, la più larga opposizione ufficiale verso il progetto di riforma presidenziale del presidente Erdogan, nel contempo concedendo immunità giudiziaria ai militari complici delle operazioni dell’ISIS in Turchia e autori delle violenze nella guerra contro il popolo curdo.
L’Europa, le Nazioni Unite, gli Stati Uniti non hanno ancora intrapreso azioni concrete per fermare le scellerate politiche della Turchia, ma credono di poterla piegare ai propri interessi, nonostante le politiche nazionaliste e dittattoriali oggi in atto.
Per rompere il silenzio internazionale la Rete Kurdistan Italia parteciperà dal prossimo 25 giugno alla campagna europea di boicottaggio del turismo in Turchia e dei prodotti turchi, per informare sulle brutalità commesse a danno del popolo curdo a livello locale e nazionale.
Invitiamo tutte le realtà sensibili e presenti a livello nazionale a coordinare campagne locali e a organizzare eventi di pubblicizzazione nel periodo dal 25 giugno al 16 luglio per rendere efficace una azione di boicottaggio che parta dalle azioni quotidiane, dalla spesa all’organizzazione delle vacanze, per interrompere il flusso di denaro in Turchia e sostenere un sanzionamento dal basso delle politiche del governo Erdogan.
Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia, UIKI Onlus