Il comando HSM (Centro per la Difesa del Popolo, struttura militare del PKK) ha rilasciato il 14 novembre un comunicato nel quale si nega qualsiasi legame con l’attentato di Istanbul, che ha provocato sei morti e un’ottantina di feriti.
Prima di tutto esprimiamo le nostre condoglianze ai parenti di coloro che hanno perso la vita nell’incidente avvenuto a Istanbul il 13 novembre e auguriamo una pronta guarigione ai feriti.
La nostra gente e il pubblico sono ben consapevoli del fatto che non abbiamo alcun legame con questo incidente, che non prendiamo di mira i civili e che non giustifichiamo azioni contro di essi. Siamo un movimento che conduce una giusta e legittima lotta per la libertà. Agiamo nella prospettiva di creare un futuro comune, democratico, libero ed egualitario con la società turca. A questo proposito, è fuori questione per noi prendere di mira i civili in qualsiasi modo nel territorio della Turchia.
È chiaro che il regime AKP-MHP si trova in difficoltà di fronte allo svilupparsi della nostra legittima lotta. Soprattutto dopo la divulgazione al mondo dell’uso di armi chimiche e alla diffusione delle immagini in cui hanno ustionato i loro stessi soldati, è evidente che si vuole attuare l’ennesimo sinistro piano per cambiaae completamente le carte in tavola. Il fatto che abbiano preso di mira Kobanê dopo questo incidente la dice lunga sulla direzione dei loro piani.
Anche se si afferma che gli individui coinvolti in questo incidente sono curdi o siriani, resterà un avvenimento oscuro e l’inizio di un progetto altrettanto oscuro: è importante che tutte le forze democratiche e l’opinione pubblica in Turchia se ne rendano conto, lottando affinché le sue dinamiche vengano chiarite.
Ovviamente nessuno è in grado di mettere la mano sul fuoco a favore dell’estraneità curda, ma conoscendo le forze in campo qualche idea è possibile farsela. Da una parte uno schieramento di gente che combatte – anche duramente, anche spietatamente – per la propria sopravvivenza, ma che spesso si è rivelata, in modo quasi insolito, tollerante e giusta con i nemici (pensiamo agli jihadisti catturati, che molti di noi al loro posto avrebbero appeso per il collo). Dall’altra un governo nazista e, soprattutto, islamico; capace cioè di usare qualsiasi arte la più disgustosa per raggiungere il risultato, con la benedizione divina; compresi falsi golpe, stretti legami con i tagliagole dell’ISIS, uccisioni e stupri a danno delle prigioniere politiche, e invio di sicari in giro per la nostra Europa. Dove, in sempre più Stati, i movimenti curdi verranno bollati come terroristici.