Notre Dame, Saint Denis, Rennes, Saint Sulpice, Pontoise, Nancy, Nantes, Nostra Signora delle Grazie di Revel, Saint-Jean-du-Bruel di Rodez, la cattedrale di Saint Alain di Lavaur… La conta delle chiese incendiate in Francia è speventosa, con una quarantina di episodi nel 2023 e una cinquantina nel 2024.
La Francia invasa da maomettani e quasi totalmente in mano al globalismo fa, ufficialmente, finta di nulla. Nessuna inchiesta giornalistica, indagini svogliate e interminabili; e, in compenso, una quantità di spiegazioni idiote, come mozziconi, corti circuiti, qualche squilibrato che ha approfittato dell’allarme inevitabilmente guasto e avanti con la fantasia.
Ora tocca a noi. Il 12 ottobre scorso è andato in fumo il monastero della Bernaga, a La Valletta Brianza, con danni strazianti agli arredi e alle opere d’arte contenute tra le sue mura. Secondo i vigili del fuoco, le fiamme sono state innescate da un “corto circuito”, una formula che – osserva il giornalista Andrea Cionci – dall’introduzione dei salvavita in poi è sinonimo di “incendio doloso”. Cionci fa anche notare che il monastero, famoso per avere ospitato la Prima Comunione di Carlo Acutis, è andato a fuoco proprio il 12 ottobre, giorno in cui si celebra san Carlo Acutis.