La quinta e ultima serata della Heiva I Tahiti vede esibirsi sul palco di To’atā due gruppi in categoria Hura Tau, professionisti, Teva I Tai e Hei Tahiti, e due gruppi per la danza, Te Noha No Rotui in categoria tārava Tahiti, melodia dell’isola di Tahiti, e Tamanui Apato’a No Papara in categoria tārava Tuha’a Pae, melodia delle isole Australi.
Con molta energia il gruppo Teva I Tai mette in scena la leggenda del suo territorio. Inutile dire che nel momento culminante della morte del bambino, ci si accappona la pelle.
Teva Hau-roa è il grande capo di Tautira, è rimasto senza la sua bellissima moglie a cui ha dovuto rinunciare per offrirla al capo di Papara come dono di ospitalità. La donna era così bella che non gli è mai stata restituita.
Ha ancora suo figlio che salità sul trono di Afaahiti. Il suo nome è Terii-te-ao-roa, il grande cielo.
Terii-te-ao-roa è appassionato di aquiloni. Il suo aquilone è Mara’ai, il grande vento. “Il mio Mara’ai è il migliore”, pensa il ragazzo mentre gareggia a Taravao.
Tutti i figli dei capi sono impegnati in questa corsa, che arriva fino a Vaiari Nui. Il cielo è colmo di aquiloni: bianchi, rossi, di ogni colore! Vanno manovrati, bisogna lasciare andare la fune per issarli sempre più in alto: la libertà appartiene ai bambini.
Improvvisamente si alza il vento, le nuvole oscurano il cielo a Vaiari Nui, è l’annuncio del lutto, Terii-te-ao-te sta per esalare l’ultimo respiro. Il suo aquilone è caduto nel Tamanu, l’albero sacro del marae. Per riprenderlo ha calpestato il sacro luogo. Ha gridato: “Mara’ai!” Ma non si può fermare il vento.
Il cielo si schiarisce improvvisamente, il silenzio è rotto dai singhiozzi: il bambino è morto.
Non è permesso calpestare il marae. È la legge di dio.
Tavi-Hau-roa, il grande capo di Tautira, perde il figlio dopo aver perso la moglie.
Tavi il grande si esilia sull’isola di Kaukura.
Si dice che i Tamariki Manu Turia siano oggi i suoi discendenti.
Così è la legge.
Te Noha No Rotui fonda i suoi canti sull’importanza delle montagne, legate alla tradizione e alla trasmissione mā’ohi.
Declamando le nostre montagne, i nostri anziani mostravano rispetto per questi simboli che galleggiavano nel vento e offrivano un punto di riferimento ai giovani del paese che si avventuravano, con passo sicuro, in lontane contrade. Le declamavano per ricordare alle generazioni future la conquista degli oceani.
Questo patrimonio contribuisce a fondare il genio del popolo Mā’ohi.
Con il passare del tempo, i costumi sono cambiati, generazione dopo generazione, questo legame privilegiato con le montagne è stato cancellato, come quei genitori che hanno girato le spalle alla loro ricchezza culturale.
Oggi, siamo nel momento in cui manca la trasmissione della conoscenza ancestrale. I Mā’ohi devono imparare a considerare le loro montagne come tesori naturali e culturali da preservare per le generazioni future.
Devono rinforzare il legame che unisce al genio del popolo Mā’ohi, affinché, di fronte al vento che raddoppia i suoi sforzi, l’albero resista.
Il coro Tamanui Apato’a No Papara è formato da persone provenienti dall’isola di Rimatara, con qualche membro di Ra’ivavae e Rurutu; abitano tutti nel comune di Papara che, pur essendo solo a 35 chilometri dalla capitale Pape’ete, ha una realtà completamente differente. Il loro tema è Te Motu Tuana’i e Te Manu e Ura, l’isolotto Tuana’i e l’uccello sacro.
Ai tempi dei capi, dei grandi sacerdoti e dei guerrieri, le tribù Haretii e Matehaa si contendevano l’isola di Nuiova, oggi chiamata Rimatara. Scoppia la guerra quando il guerriero Ronotuiroro dei Matehaa interferisce sulla frontiera. Vaiteahi, prete degli Haretii, informato dal loro guerriero Aumoroura lancia il grido:
“Alziamoci! Teniamoci pronti! La guerra è imminente!”
Ecco il combattimento che vede Ronotuiroro contro Tamapaturia; Raautahi, guerriero dei Matehaa, viene massacrato e il suo giovane figlio Metuaareare portato in un luogo segreto. Per placare le anime e fare un’alleanza, volevano far sposare Metuaareare con Tanenohorae, la figlia del sacerdote Vaiteahi.
Preparavano la tapa, tessuto vegetale che si ottiene battendo la scorza interna di quattro tipi di albero, ma la confezione era un disastro, non ne riuscivano a unire i vari pezzi. Cattivo presagio! La pace non doveva forse essere ristabilita. Incolleriti, i preti fecero affondare l’isolotto tra i flutti.
Sull’isolotto viveva Ivi, uccello dalle piume grigie. Si trasferì sull’isolotto vicino, chiamato Naho. Questo uccellino, apparentemente insignificante, era geloso della bellezza del Moho, un altro uccello molto amato dal popolo, dalle piume variopinte. Durante la lotta Ivi riuscì a far scomparire Moho dopo aver carpito le sue piume. Venne chiamato Ura e il popolo cominciò a chiamare l’isolotto Naho con il nome di isolotto Ura, diventando, fino ai nostri giorni, il simbolo di Rimatara.
Il gruppo Hei Tahiti affronta il tema del “mana”, questa energia tanto percepibile nelle isole del Pacifico, tema che già ha portato il gruppo alla vittoria nel 2012.
Il testo, abilmente scritto da Goenda Reea e interpretato nel ruolo di ‘ōrero (oratore) da suo marito Steeve, è di grande forza: si percepisce la sofferenza della coppia per la morte del figlio tredicenne, caduto in bicicletta e ritrovato dopo troppe ore per essere salvato.
Cos’è il mana? Il potere? L’autorità? La potenza? Un’energia? Una forza? Una dinamica? Gli antenati lo sapevano… Sentivano che in ogni essere una forza invisibile animava i viventi agendo gli uni sugli altri. Questa filosofia era il fondamento della loro vita perché se affrontavano il diluvio, attribuivano lo scatenarsi delle onde al mana di Ruahatu, dio dell’oceano. Quando i corpi celesti guidavano le loro canoe, ringraziavano il mana di Ta’urua e ‘Ana, astri del cielo. Quando alberi e piante crescevano, ringraziavano il mana di Tāne, dio della terra.
Imploravano ‘Atoro-i-ra’i, uno dei cinque figli di Tera’iho’aho’a ia Tāne, per il cibo; invocavano Hine-nui-i-te-pō, la dea Hina dell’oscurità che rappresenta la luna, al suono del maglio col quale si batte il tessuto vegetale per vestirsi; pregavano Hau per avere la guarigione; si affidavano a Hoani per sedurre; glorificavano ‘Urataetae, la dea della danza, ballando, cantando e suonando musica. Il mana del mare li guariva e li proteggieva da maledizioni, malattie, lutti…
Riflettere sulla parola umanità è illuminare la propria anima con la sapienza grazie a Tā’ere, dio della conoscenza, e con l’erudizione grazie a ‘Oihanu, dio della cultura…
Pensare al “fondamenti del mondo” è conoscere il mana di Ruahine, dea dall’aspetto di donna matura, sentire il mana del visibile e dell’invisibile. Lo spirito degli dèi era presente negli esseri viventi e permetteva di collegare l’uomo alla natura, di suscitare il suo rispetto per l’ambiente. Il mana si è manifestato nell’uomo attraverso la sua esperienza, la sua intelligenza, la sua conoscenza, la sua forza e il suo modo di dirigere.
Era specifico per gli ari’i, i capi, per i tahu’a, i sapienti, per gli ‘arioi, i grandi artisti…
Quando i due giovani tahitiani ‘Ura e Tea, nacquero in una notte di luna piena a Pape’ete, gli antichi dèi erano già scomparsi da due secoli. La spiritualità che emana dalla natura, quella che ha suscitato il profondo rispetto dei Māʹohi per gli esseri viventi, sopravvive a malapena. Lingua e cultura, patrimonio di conoscenze e sapienza degli antenati, si stanno disintegrando. Quando nelle serate di luna piena nascono ‘Ura e Tea, i guardiani del mondo, il mana di un’altra epoca brilla appena per la durata dell’Heiva…
Al loro posto è iniziata un’altra èra… quella di una dea, che ora regna insidiosamente sul popolo Mā’ohi… Il suo mana è così potente che riesce a ingannarlo facendogli credere che lei sola condiziona l’accesso alla felicità. Sottomesso alla sua follia predatoria. ‘Ura e Tea sono, loro malgrado, estirpati da questa vita che è la loro. Ma quando possono, constatano la correlazione tra lo sviluppo economico e la distruzione degli spazi di vita della natura, così come i valori culturali diventano sempre più il simbolo della resilienza…
‘Ōrero tomora’a : E aha te mana ?
‘Ē, ‘oia mau,
Tē uiui nei te mana’o
Te mana, e aha ïa?
E ito ānei ? E ‘ohipa oraora?
Vevo noa mai terā reo iti :
“ Tei roto te aru, te tai ‘e te reva
Te mana atua “
Tē uiui fa’ahou nei…
E ti’ara’a fa’atere ānei?
E hau ha’avī?
“ Tei te maro ‘ura ‘e te maro tea
Te mana ari’i “
E mau ‘ite ānei?
‘Ei fa’a’ōhiera’a i te orara’a?
“ Tei te ana vaha rau
Te mana tahu’a “
E fa’a’oa’oara’a manava?
Tāmarūra’a ‘ā’au ?
“ Tei roto i te ‘ori, te pehe, te ‘upa’upa
Te mana ‘arioi “
‘Ātae ho’i ē,
Mau mana tupuna ana’e te reira!
‘E i teie nei tau? Tō vai te mana?
Ahani na,
Fa’a’ite mai na,
Tō vai te mana i teie tau ?
Inaha, ‘ua riro roa mai paha ‘ei
Ha’amorira’a nā te nūna’a Mā’ohi?
E Hei Tahiti,
Fa’a’ite mai na,
Tō vai te mana i teie tau ?
Discorso d’inaugurazione
Effettivamente,
Mi sto chiedendo
Cos’è il mana?
Energia? Qualcosa di vivo?
Si ode una voce lontana:
“Il mana degli dèi si trova
Nelle foreste, nel mare e nel cielo”
Mi sto chiedendo
È potere? La tirannia?
“Il mana dei capi è
nella loro cintura reale rossa o bianca”
Il sapere è qualcosa che semplifica la vita?
“Il mana degli esperti è nelle loro conoscenze”
Il potere rende felici?
Rallegra i cuori?
“Il mana degli artisti è nella
loro danza, nel loro canto, nella loro musica”
Ah,
Questi sono mana di un’altra epoca!
E oggi? Chi detiene il mana?
Allora,
Mostraci,
Chi detiene il mana oggi?
È diventato un dio per il popolo polinesiano?
Ehi Tahiti,
Mostraci,
Chi detiene il potere oggi
‘Aparima tomora’a : Māhine-a-moni
Nō ‘oe ho’i te mana
E Māhine-a-moni
Hāruru te pātiri ho’a nā ni’a i te ra’i
Taparuru ‘āhuehue nā raro i te fenua
Hā’oa’oa ‘aru nā tua i te moana
I mua i tō aro, e oha mātou
Māhine-a-moni, te atua vahine ē
Nūna’a Mā’ohi ē
Tau nounoura’a moni teie
Fa’ahotura’a faufa’a
Hau a Māhine-a-moni
Mana’ura tō ‘ahu rehu ‘ura
‘Ana’ana pō mata tō mau ‘una’una
Vai ‘ū’ana noa tō mātou uaitaina
I mua i tō aro, e oha mātou
Māhine-a-moni, te atua vahine ē
Nūna’a mā’ohi ē
‘Aua’e ho’i ‘o vau nei
E manuia ai ‘oe
I roto i tō ‘oe orara’a !
Nō ‘oe ho’i te mana
E Māhine-a-moni
Danza gestuale iniziale, La dea del denaro
È a te che appartiene il potere
Dea del denaro
Tuoni e fulmini rimbombano nel cielo
La terra trema sotto le scosse
Le onde dell’oceano si agitano al largo,
Davanti a te ci prostriamo
Dea del denaro.
Popolo Mā’ohi
È l’epoca della avidità di soldi
e della speculazione finanziaria
È il governo della Dea del denaro.
Il suo vestito argentato è rosso di potere
I suoi gioielli abbagliano gli occhi
Il nostro desiderio di te è impetuoso
Davanti a te ci prostriamo
Dea del denaro.
Popolo Mā’ohi
Grazie a me
Tu riuscirai
Nella vita!
È a te che appartiene il potere
Dea del denaro.
Pāta’u a nā Metua tīa’i
E aha ra ïa teie e ta’i punu nei?
Pa’apa’a’ina noa ‘ia topa ē
Pa’apa’a’ina noa ‘ia topa ē
Moni iti pā’oto’oto ‘ia ta’i ē
E he, pā’oto’oto ‘ia ta’i ē, hi!
A ha, pā’oto’oto ‘ia ta’i ē, ha!
‘O vai ra ïa teie ma’au (e) ‘ōpunuhia ra ē?
Mā’ohi e vare hānoa i te ha’avare ē
Mā’ohi e vare hānoa i te ha’avare ē
Moni iti menemene ‘ia hi’o ē
E he, menemene ‘ia hi’o ē, hi! A ha, menemene ‘ia hi’o ē, ha!
Nāhea atu ra ïa i teie nei?
Turituri roa tō tariʹa i te ta’i patē ē
Turituri roa tō tariʹa i te ta’i patē ē
Moni iti ‘ana’ana ‘ia pura ē
E he, ‘ana’ana ‘ia pura ē, hi !
A ha, ‘ana’ana ‘ia pura ē, ha !
Filastrocca dei Guardiani del Mondo (‘Ura e Tea)
Cos’è che suona a vuoto?
Che tintinna cadendo?
Che tintinna cadendo?
Sono monete sonanti
E he, sono monete sonanti, hi!
A ha, sono monete sonanti, ha!
Chi sono quelli che si fanno avere?
Sono i Mā’ohi, così ingenui
Sono i Mā’ohi, così ingenui
Da queste monete rotonde
E he, queste monete rotonde, hi!
A ha, queste monete rotonde, ha!
Cosa fare?
Le tue orecchie sono ostruite
Le tue orecchie sono ostruite
Le monete brillano e scintillano
E he, brillano e scintillano, hi
A ha, brillano e scintillano, ha
‘Ōte’a ‘āmui: Ma’ama’a
Hina’aro ‘oe e manuia i roto i tō orara’a?
ʹEiaha tenā reo tō ‘oe, e reo nā te veve
Hina’aro ‘oe i te moni?
‘A ho’o atu i tō ‘oe fenua
Tō te tāmā’a, tō te ta’oto, tō te
rāpa’au iā ‘oe?
‘O vau ïa. ‘Aita atu! (‘ata)
Ma’ama’a iti rahi tō te ao nei
Ao ‘ōpi’opi’o i te moni
Mata pāra’era’e i te rave a Māhine-a-moni
Hō’ē noa reo tō te mau Maro ‘Ura
‘Erā iho ‘ua ʹāmaha
Huri i te’atau, huri i te ʹaui,
Tāviriviri, tīpou:
Ma’ama’a! (‘ata)
Upo’o ‘ino tō tō’u nūna’a
Ta’ata i te mūnamuna noa
Matapōhia i te pō uri
A Māhine-a-moni
Hō’ē noa parau tō te mau Maro Tea
‘Erā iho ‘ua ‘āmaha
Huri i te ‘atau, huri i te ‘aui,
Tāviriviri, tīpou: Ma’ama’a! (ʹata)
Ma’ama’a hope tō’oe e te Mā’ohi ē
Māʹohi e vai turituri noa
Pīnau i te pīnaunau
I te ta’i punu a Māhine-a-moni
Hō’ē noa ta’o tā te mau Maro
‘Erā iho ‘ua ‘āmaha
Huri i te ‘atau, huri i te ‘aui,
Tāviriviri, tīpou:
Ma’ama’a! (‘ata)
Danza guerriera insieme: Il mondo è pazzo!
Vuoi avere successo nella tua vita?
Non imparare la tua lingua!
È la lingua dei poveri!
Vuoi diventare ricco?
Vendi la tua terra!
Per mangiare, dormire, prenderti cura di te?
Sono solo io.
Nessun altro! (risata)
Il mondo è pazzo!
Un mondo corrotto dal denaro!
Accecato dalla dea del Denaro!
Con una sola voce, quelli al comando ordinano,
Il mondo esegue, si disgrega!
Gira a sinistra, a destra!
Giratevi su voi stessi, prostratevi:
Idioti! (risata)
Il mio popolo è pazzo!
Un popolo che non dice mai niente!
Accecato dalla notte oscura
della dea del Denaro!
Con una sola voce, quelli al comando ordinano,
il mio popolo esegue, si disgrega!
Gira a sinistra, a destra!
Gira su se stesso, prostratevi:
Idioti! (risata)
I Māʹohi sono pazzi!
Sono sordi i Mā’ohi!
Dal loro orecchio cola un siero puzzolente!
Quando chiama la dea del Denaro,
Con una sola voce rispondono quelli al comando,
I Māʹohi eseguono, si disgregano!
Gira a sinistra, a destra!
Giratevi su voi stessi, prostratevi:
Idioti! (ride)
‘Ōrero a Ruahine metua :
‘Aiū mā, hērū na pa’i ‘outou i te horohoro noa,
‘Aita ‘outou e ‘ite ra i te punu a Māhine-a- moni
Tō ‘oe fenua te ora, te fenua ‘e tōna mau ‘ī,
‘eiaha e ho’o iāna
‘Atu’atu rā, pāruru iāna,
Mai te peu ‘aita e fenua, ‘aita e ora nō tō huaʹai
‘Atū, tāmā tō matapō i te manao te miti!
Discorso del genitore Ruahine
Ragazzi, smettete di correre
Non vedete il gioco della Dea del denaro?
La via è la terra, la terra e i suoi benefici, smettete di venderla
Curatela, senza di lei non ci saranno le generazioni future
Niente terra, niente vita
Alzatevi, curate la vostra cecità grazie al mare!
‘Ōrero a ‘Oihanu:
‘Aiū mā, tāpiripiri mai na i pīhaʹi iho iā’u,
Hā’ati mai na iā’u
Fa’aro’oro’o mai na i teie reo iti
Fa’aara i te vārua tumu, ha’api’i i tō reo,
faura’o nō te mau pa’ari tupuna
Tāpe’a maite i tō hīro’a tumu
‘Atū, tāmā tō tari ‘aite mana o te miti!
Discorso di ‘Oihanu
Ragazzi avvicinatevi,
Sedetevi intorno a me
Ascoltate la mia debole voce
Risvegliate l’anima originaria, imparate la vostra lingua
Veicolo della sapienza ancestrale
Conservate la vostra cultura
Alzatevi, curate la vostra sordità grazie al mare!
‘Ōrero a nā tīa’i e piti :
E ‘Ura, e Tea,
teie te poro’i maoti rā :
E mana ta’a’ē iho ā tō te miti
Pa’epa’ehia e te mau tupuna
E mana fa’atupu hau, e mana tāmarū,
E mana rapa’au i tō mau mamae ‘e te mau
‘āueue o te oraraʹa !
Discorso dei due guardiani
‘Ura, e Tea,
ricordate questo messaggio:
Il mare possiede un energia unica
L’energia ereditata dagli antenati
Energia che suscita la pace, energia che calma,
Energia che cura i mali e
E gli sconvolgimenti della vita!
‘Ūtē a nā Metua tīa’i
‘Auē ho’i ē ‘Oihanu – Ruahine, iti ē,
‘Ua pohe tāua i te ‘ata
‘Aiē!
‘Oihanu: Moni ‘āpī tā tātou
Tā verā mā i hōroʹa mai
Ruahine: Hope roa ho’i te na’ina’i ē
‘Aita ‘outou aroha mai
‘Oihanu: ‘Aita ‘outou aroha mai
Iā māmā, iā pāpā mā
Ruahine: ‘Eiaha pa’i e nā reira
‘Imi noa te tīte’a mata
‘Aiē, ‘a ha’a ē
‘Imi noa te tīte’a mata
‘Aiē, ‘a ha’a ē
‘Imi noa te tīte’a mata
‘Oihanu: Hina’aro ho’i Māmā iti ē
E ‘amu ma’a monamona ē
Ruahine: ‘Imi noa atu ra Pāpā ē
I roto i tōna pūtē piripou
‘Oihanu: ‘Auē rā ho’i te aroha ē
‘Ua pau te moni a Pāpā ē
Ruahine: Nā ʹō mai ra te hoa iti ē
‘Oihanu: “E Māmā, e pē tō ʹoe niho”
‘Aiē, ‘a haʹa ē E pē tō ‘oe niho ē
‘Aiē, ‘a ha’a ē E pē tō ‘oe niho ē
‘Auē ho’i ē, Māmā iti ē,
‘Eiaha e ‘amu i te monamona ē
E niho pē ho’i i te hope’a ē
‘Auē, e manu taehae ihoā te moni
‘Aiē !
Canto dei due guardiani del mondo
Moriremo dal ridere!
‘Oihanu: Abbiamo le nuove monete, quelle che ci hanno dato
Ruahine: Sono troppo piccole, non avete pietà
‘Oihanu: Non avete pietà delle nonne e dei nonni
Ruahine: Non fatelo, devono cercare gli occhiali
Devono cercare gli occhiali
‘Aiē, ‘a ha’a ē
Devono cercare gli occhiali
‘Aiē, ‘a ha’a ē
Devono cercare gli occhiali
‘Oihanu: Nonna vorrebbe mangiare le caramelle
Ruahine: Nonno cerca nei suoi pantaloni
‘Oihanu: Oh che disgrazia, nonno non ha piu soldi
Ruahine: Allora dice:
‘Oihanu: “Ehi nonna, ti fanno venire le carie!”
‘Aiē, ‘a ha’a ē
Ti fanno venire le carie!
‘Aiē, ‘a ha’a ē
Ti fanno venire le carie!
Nonnina,
Devi smettere di mangiare le caramelle
Tiverranno le carie!
Auè! Il denaro è un animale selvaggio!
‘Aparima ‘āmui: Te mana o te miti
Ta’i ‘oto noa ra te manu
Pīra’e tea i te teatea
Fa’atahataha i nā pererau
Tahe iho nei o’u roimata tō’ava
‘Imi au i te hau tāmarū ‘ā’au
Tomo atu ra vau i roto i te miti
Nō te rapa’au i tō’u mau māmae
Te matapō ‘e te tari’a turi.
Marae mo’a a te Mā’ohi
Mana fa’anā i te ta’ata
Horohoro noa ra te i’a
Nā raro i tō’u nā ‘āvae
Ihe raha i te pāraharaha
Vevo noa ra o’u reo autā
‘Imi au i te hau tāmarū ‘ā’au
Mau mai nei iā’u
Ma’a ‘ite tupuna iti
Here i te fenua ‘e te hīro’a
Rito o te orara’a
Te mana o te miti
Danza gestuale insieme: l’energia del mare
Cantano gli ucelli
L’uccello dal chiaro piumaggio
Le loro ali si aprono
Le mie lacrime salate stanno scorrendo
Cerco pace per il mio cuore
Entro nel mare
Che cura i miei mali
La cecità e la sordità
Luogo sacro per i Mā’ohi
Energia che placa gli uomini
I pesci nuotano
Tra i miei piedi
Le aguglie grandi e piatte
L’eco dei miei singhiozzi si fa sentire
Cerco pace per il mio cuore
Tengo in me
La saggezza degli antenati
Ama la terra e la conoscenza
Essenza di vita
L’energia del mare
ʹŌrero : Maoti, te here ana’e
‘Ē, ‘oia mau, e mana tō te miti, e fa’aha’amana’o iā ‘oe i te faufa’a o te arutaimareva ‘ia hi’o ‘oe i te mau manu rere, te i’a horohoro, te ‘ī o te tai i tahatai ! Miti rāpa’au i te matapō ‘e te turituri o te Mā’ohi, ha’amāuiuira’a ho’i i te u’i hou ‘ia ‘ite ‘oia i te morohira’a o te faufa’a tupuna. Miti rāpa’au ‘ia fa’aruru ‘oe i te mau ‘ume’umera’a o te orara’a!
Eaha atuā ïa te parau? Teie maoti: Tehere! Here i tō ‘oe fenua, te mau ‘ānāvai, te uru rā’au, te moana, inaha, e mau vāhi fa’atupu ora ana’e te reira! Aupuru i te aruta i mareva, maimoa a Ruahine metua. Te reira ho’i tō ‘oe ora.
Te here! Here iā ‘oe iho, tō huru ‘ōtahi, tō ‘oe ‘ite, tō ‘oe māramarama, tō ‘oe mā’ohira’a, inaha, ‘ia mau iā ‘oe tā ‘oe peu, ‘ua ora ïa ‘ite tupuna, maimoa a ‘Oihanu. Te reira ho’i tō ‘oe ora.
Here i te here
Mai te here a tane i te vahine
Mai te here a ‘Ura iā Tea
‘Arioi ho’i tōna parau
E here, here i te here
Declamazione: Non è che amore
Il mare ha energia. Ci ricorda l’importanza della natura, quando si ammirano gli uccelli, i pesci, i benefici del mare! Il mare guarisce la cecità e la sordità delle persone, questi mali che feriscono le giovani generazioni quando prendono coscienza della disgregazione della loro eredità. Il mare guarisce quando ci si trova di fronte alle difficoltà della vita.
Cos’altro dire? Questo: l’amore! Ama la tua terra, i fiumi, le foreste, l’oceano perché sono spazi che creano la vita! Prenditi cura della natura, tesoro del genitore Ruahine. Qui si trova la tua vita.
L’amore! Ama te stesso, il fatto che sei unico, il tuo sapere, la tua intelligenza, il fatto che sei Mā’ohi perché se conosci la tua cultura, l’eredità dei tuoi antenati viene salvata, tesoro di ‘Oihanu. Qui si trova la tua vita.
Ama l’amore
Come l’uomo ama la donna
Come l’amore di per Tea
È proprio della confraternita di artisti
Ama, ama l’amore
‘Ōrero hope’a : ‘A ara e Tahiti nui ē ! – Prends garde Tahiti nui !
Nō reira e Tahiti ē, Tahiti nui ē, Tahiti nui tō’u fenua ē !
Tahiti ē, Tahiti nui ē, fenua e hani i te tama tumu ‘ia mo’e iho ‘oia iāna, e heva i te tama mai te heva metua i tōna fanau’a ‘una’una, e autā i te here mutu ‘ore e ‘ore e ‘ore i te he’e-a-tau, manava iā ‘oe, ‘ia ora !
Tahiti ē, Tahiti nui ē, nūna’a o tō’u ‘āi’a !
E pari au i te paripari nō ‘oe, ‘ia haruhia ‘oe e tō ‘oe fenua tupuna, tei māre’are’a i te re’are’a ‘ōtahi ‘ia hiti iho te rā i te Hiti-Rā. Pārahi iho tō tohe i raro i te fenua ha’eha’a, nānā i uta, nānā i tai, nānā i tua, ‘a feruri rā : ‘ia pao, ‘ia heru, ‘ia tūpita, ‘ia ho’o iho ‘oe i tō fenua metua, e ho’onahia na ‘oe ? ‘Ē, terā noa paha ïa taime ! ‘E ‘ia pau iho te aratita, nahea atu ai ? Hāmama noa i te vaha i ni’a i te mata’i !
‘Ē, ‘oia mau, Tahiti ē, Tahiti nui ē, Tahiti manahune i te hune-a-mana, ‘e ‘ua rau ho’i te ‘oto o te manu, i turi noa na tō tari’a i te turi mai te turi a te tama turituri, i pō noa na tō mata i te pōiri ta’ota’o uri pa’o, inaha ho’i, teie te uira’a : ‘ia mo’e iho te faufa’a tupuna, e ‘oto fa’ahou ānei te raura’a o te ‘oto o te manu i ni’a i tō ‘oe fenua ? ‘Atae ho’i ē !
Tahiti ē, Tahiti nui ē, Tahiti o te hiti i te ara pi’opi’o, inaha ho’i, nā tō ara ‘ōpi’o i ha’aonoono i te ‘ihitai e tīpae atu iō ‘oe ra ! Tei te ta’ata itoito ra te tīpaera’a i tō hiti pae fenua, tei ‘ī ho’i i te mana tā’ai ‘ā’au ! Fāfati noa mai te miti i ni’a i te a’au, ‘ei fa’ameharara’a iā ‘oe ē, e ara ! E ara i terā mau manu e rere mai nei nā tō ‘oe mau pae fenua nō te haru i te mana o te moana, inaha ho’i, ‘ia mo’e te reira, e mate tō muri mai !
‘Atae ho’i ē ! Tahiti ē, Tahiti nui ē, Tahiti e tū !
E tū, e ‘aro, ‘ia nounou ‘e ‘ia nounou ā te manu ‘ai faufa’a fenua
E tū, e ‘aro, ‘ia tūtava ‘e ‘ia tūtava ā te manu ‘ai faufa’a moana
E tū, e ‘aro, ‘ia tapi ‘e ‘ia tapi ā te manu ‘ai faufa’a reva
Inaha ho’i , ‘ia mo’e te faufa’a tupuna,
E mo’e ato’a īa tō ‘oe parau !
‘E nō reira e Hei Tahiti,
‘A tū, ‘a tū, ‘a tū e te hune ē !
‘Ia mana te ora !
Manaora!
Manava, ‘ia ora !
Declamazione finale: Stai in guardia, grande Tahiti
Ecco Tahiti, Tahiti la grande, Tahiti la grande, la mia terra!
Tahiti, Tahiti la grande, terra che piange i suoi figli che si allontanano da lei, che piange il bambino come un genitore in lutto per il suo amato piccolo, che piange l’amore eterno che non scompare con il tempo, benvenuto, che tu possa vivere!
Tahiti, Tahiti la grande, popolo del mio paese!
Ti offro questa declamazione perché ti affezioni alla terra dei tuoi padri, alla terra che si adorna di riflessi dorati quando i raggi del sole sorgono a oriente. Siediti, guarda l’entroterra, verso il mare, al largo, poi rifletti: se scavi, se sfrutti, se dinamiti, se vendi le tue terre ancestrali, diventerai ricco? Certo, all’inizio! (risata) E quando non avrai più soldi, cosa farai? Tutto quello che devi fare è “mangiare il vento”!
Ecco, Tahiti, Tahiti la grande, Tahiti plebea dai semi carichi di potere, Tahiti dai molteplici canti degli uccelli, sei testardo come un bambino sordo, come un cieco perso nell’oscurità della notte, puoi rispondere alla mia domanda: quando il tuo patrimonio sarà scomparso, sarai ancora in grado di ascoltare la diversità dei canti degli uccelli sulle tue terre?
Tahiti, Tahiti, Tahiti che si trova alla fine della strada tortuosa, quella strada che incoraggia i navigatori a insistere per poter ormeggiare sulle tue terre! Solo i coraggiosi arrivano da te, quelli pieni di amore per il prossimo! Le onde si infrangono sulla barriera corallina per ricordarti di essere vigile! Veglia che gli uccelli predatori che giungono in questa regione del globo non si approprino dell’energia del mare, perché se scompare, seguirà la morte!
Ecco ! Tahiti, Tahiti la grande, Tahiti, alzati!
Alzati, combatti, quando gli uccelli predatori bramano le ricchezze della tua terra
Alzati, combatti, quando gli uccelli predatori bramano le ricchezze del tuo oceano
Alzati, combatti, quando gli uccelli predatori bramano la ricchezza del tuo spazio aereo
Perché, se vieni spogliato del tuo patrimonio, scomparirai ugualmente
Ed è per questo che tu, Tahiti, “il seme”
Alzati ! Lascia che il potere ritorni alla vita!
Viva la vita!
I nostri saluti!
‘Aparima ‘āmui: Mana ora
Tahiti nui māre’are’a i te hiti rā
Pōti’i pūrotu hāviti i te pō a Tāne
E hani tō mau tamari’i iā Ruahine atua
Atua vahine i te he’euri nō ‘a u’iu’i mai
Mihira’a nō te mau atua o te pō
Tāhiri noa mai te mata’i haumarū
Vai tūtonu noa te mata o te mā’ohi
I niʹa i te ‘ī o te aru, te tai ‘e te reva
Puna ta’ata, puna atua, puna ora
Mana ora, mana ora ē !
Tahiti nui māre’are’a i te ara pi’opi’o
‘Aivāna’a nui i te pō a Hotu
E hani tō mau tamari’i iā
‘Oihanu atua Atua tīa’i i te hīro’a tumu a te mā’ohi
‘Ei papa tāpi’ira’a nō te u’i hou
Tahiti manahune ē,
‘A tū, ‘a tū, ‘e a tū !
‘A aupuru, ‘a pāruru,
I tō ‘oe ora !
Danza gestuale insieme: La vita, vettore spirituale d’energia
Tahiti la grande, dal colore dorato, sinuosa,
Bella ragazza, quando è la luna del dio Tāne
I tuoi figli desiderano la dea Ruahine
Dea dell’abbondanza da generazioni
Gli dèi della notte ti desiderano
La brezza porta la pace
Gli occhi dei Mā’ohi restano puntati
Sui benefici della terra, del mare e del cielo,
Sorgente per gli uomini, per gli dèi e di vita
Vettore spirituale d’energia!
Tahiti la grande, dal colore dorato, sinuosa,
Fonte di sapere alla luna che sorge
I tuoi figli invocano il dio ‘Oihanu
Custode della cultura Mā’ohi
Base per le future generazioni
Popolo di Tahiti
Alzati!
Abbi cura e proteggi
La tua vita!