Industria dell’immigrazione: i servizi francesi la monitorano (inutilmente)

Il generale francese Christophe Gomart ha comandato il 13esimo paracadustisti, come suo padre, poi il Commandement des Opérations Spéciales (cos) e infine l’intelligence militare (drm) prima di tornare alla vita civile. In un’intervista a “Minurne-Résistance” ha spiegato come l’immigrazione di massa sia una vera e propria impresa industrializzata, organizzata, i cui meccanismi sono perfettamente noti ai servizi speciali.

Chi permette l’ingresso ai migranti – afferma Gomart – è complice di tutti gli omicidi che avvengono sul nostro territorio. Costoro dovrebbero essere processati e condannati, come in tempo di guerra. Si tratta di un’invasione ben orchestrata e imposta alla gente: denunciando l’islamismo, infatti, si viene etichettati come razzisti, o addirittura processati grazie alle leggi approvate dai nostri politici. Ciò conferma che, sebbene i flussi migratori siano attentamente monitorati, il loro controllo rimane politico.
Questa invasione dell’Europa da parte di immigrati provenienti da Paesi musulmani e dall’Africa nera è pianificata, gestita e incoraggiata. Nulla del traffico di esseri umani nel Mediterraneo viene ignorato dalle autorità francesi, siano esse militari o civili.
La Direzione dell’intelligence militare, che coordina il sistema di informazione geografica (roim), un servizio interforze operante con i satelliti spia militari, ha inaugurato nel gennaio scorso un centro di analisi e di spionaggio geospaziale, il crgi: multidisciplinare, esso comprende una trentina di specialisti di alto livello, tra civili, militari e riservisti, la cui funzione principale è quella di integrare le informazioni raccolte dal drm da una moltitudine di sensori (intercettazioni, satelliti, fonti pubbliche, cybersorveglianza, eccetera).
Questo consente al drm di presentare al governo francese un quadro preciso della presenza di migranti subsahariani in Libia, nonché le identità esatte, il modus operandi e le strategie dei trafficanti di clandestini. Le informazioni vengono poi trasmesse dalla Francia alla sede della Forza Navale dell’Unione Europea nel Mediterraneo (eunavfor Med), avviata lo scorso maggio.
L’intelligence francese sa dove i trafficanti scambiano il loro carico umano e dove lo ospitano. Li vede prepararsi alla partenza per l’Europa fin dalle spiagge della Tripolitania e della Cirenaica, secondo una procedura precisa e sperimentata: prima di ogni traversata, i passeurs chiamano il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo italiano, cosicché le imbarcazioni europee possano raccogliere i clandestini direttamente in mare per trasportarli in un porto sicuro, per timore che possano disperdersi sulle coste africane…
L’intelligenza geospaziale è diventata lo strumento ideale per sfruttare enormi quantità di dati geolocalizzati. Agisce come un “acceleratore decisionale” fornendo una panoramica chiara e completa ai vertici militari e ai decisori politici. Quindi l’invasione non procede a caso, non esistono misteri, tutto è noto! Sappiamo dove i trafficanti riforniranno le loro imbarcazioni. Sappiamo che la Turchia rilascia passaporti falsi e che le autorità all’arrivo chiudono entrambi gli occhi…
L’intelligence francese è quindi in grado di osservare il traffico migratorio in Africa fin nei minimi dettagli, e potrebbero fare lo stesso anche nel resto d’Europa.