Il lettore Cuore Verde, che ha contribuito a riportare alla luce le argomentazioni padaniste (ultimamente travolte dalla contrapposizione tra globalismo e sovranismo), ci fornisce nuovi spunti.
Segnalo il risultato di una mia piccola ricerca negli archivi digitali del quotidiano La Stampa. L’articolo-intervista di Giampaolo Pansa Il cuore nuovo della Padania del 30 maggio 1969. Dopo due settimane dal convegno sui porti liguri, tenutosi ad Alessandria il 15 e 16 maggio 1969 in cui si era appunto parlato anche di una nuova regione, la Padania, La Stampa (il vice-direttore Giovanni Giovannini, l’inviato speciale Giampaolo Pansa e il corrispondente da Alessandria Franco Marchiaro) riunisce “nella sede dell’amministrazione provinciale di Alessandria, per un dibattito forse senza precedenti, i rappresentanti delle province di confine di tre regioni: zone molto vicine fra loro e con numerosi problemi in comune, ancora separate sotto il profilo operativo da barriere”. Ecco, questi amministratori di Alessandria, Pavia e Piacenza, il “cuore nuovo della Padania”, senza alcun precedente di riferimento, si “inventano” la Padania. Nel 1969. Questi amministratori, ancor prima della creazione delle Regioni (1970), sono già fortemente consapevoli che occorre creare una “regione forte” per i rapporti sia con Roma che Bruxelles. Alcuni punti dell’intervista sembrano una vera e propria “road map” embrionale per “costruire” la Padania o le Padanie. Nell’articolo si parla esplicitamente anche di “Università padana”. Quasi dei padri fondatori.
Specifico che su questa “scoperta” Stefania Piazzo ha dedicato un apposito articolo su La Nuova Padania.Cuore Verde