Genesi, destino e caratteristiche di un’isola germanofona, vissuta per sei secoli in Slovenia e ora dispersa nel mondo.
È convinzione comune, in tutte le isole germanofone situate oltre il confine linguistico tedesco, che le loro radici siano molto remote nel tempo e nello spazio. Così però non è, perché le origini sono la conseguenza di una migrazione dal Tirolo e dalla Carinzia. Più precisamente i coloni giunsero in Carniola, Friuli e Veneto dalla zone dell’alta Pusteria, del Goriziano e dell’Ortenburghese. Si trattò di una migrazione interna nell’ambito del Patriarcato di Aquileia, che si estendeva fino alla Drava, cioè fino ai limiti dell’Arcivescovado di Salisburgo. Il patriarca Bertoldo di Andechs, fratello del duca Ottone VII di Merano e della regina Gertrude d’Ungheria, madre di Santa Elisabetta, fu uno dei più assidui promotori di questi insediamenti. Si ritiene che l’iniziativa gli sia stata suggerita nel 1219 da suo fratello, il vescovo Ecchart di Bamberg. La parentela linguistica degli alloglotti di Pladen/Sappada, Zahre/Sauris, Tischelwang/Timau, Zarz/Sorica e Rut indica una comune origine. Anche per Gottschee/Kocevje fu così, solo che la sua comparsa è collocabile all’inizio del XIV secolo. Come accadde ad altre popolazioni tedesche, stabili da secoli al dì là dei confini linguistici, anche gli abitanti di Gottschee dovettero lasciare la loro terra dopo seicento anni di ininterrotta, pacifica convivenza con la popolazione slovena. Oggi la numerosa comunità di Gottschee è sparsa specialmente in Germania, Austria e Stati Uniti. La sua parlata è diventata la lingua ufficiale dei periodici raduni o dei solitari mormorii casalinghi. A seconda dell’originaria provenienza alcuni gruppi di Gottschee conservano particolarità linguistiche che si distinguono da altre componenti della stessa comunità. L’eredità pusterese si riconosce per esempio nelle seguenti espressioni:
– Nomai = crusca (medio alto tedesco ome). Mentre in Pusteria si dice numal, a Sappada e Sauris noumal, nella parlata di Gottschee resistono ancora umail, numal, umòl.
–Pachi = spazzatura (medio alto tedesco bàth). Nella Pusteria orientale è usato il termine pocht, a Sappada e Sauris poocht e per Gottschee puucht.
–Schirbe = tegame (antico alto tedesco scirbi). A Sappada, a Sauris e in Pusteria è mantenuta la versione sirbe e similmente per Gottschee sìerba.
–Amma = balia (tedesco moderno Amme) diventa nella parlata di Gottschee ammain, ammo, ammais.
Interessante è il vocabolo zumittn = solstizio (tedesco moderno Sonnenwende), non tanto perché in Carinzia gli corrisponde il termine sunnewentn, ma perché da questo concetto deriva il nome della lucciola (Lampyris noctiluca), che è chiamata zummitkhaaverle, cioè “coleottero del solstizio”.
La trasformazione della vocale “e” in “a” è frequente e denota uno stretto legame con le realtà linguistiche austrobavaresi:
–Paar = orso (tedesco moderno Bar);
–Wakh = via (tedesco mod. Weg). Anche nell’idioma di Gottschee è inoltre presente la trasformazione in “oe” del suono lungo della vocale “a”, come ricorre sovente nel Tirolo orientale: poed per Bad = bagno, ploesn per blasen = soffiare, hoesn per Hasen = conigli e gloes per glas = vetro. Si tratta di uno sdoppiamento vocalico di fronte a consonanti dentali, caratteristico del medio alto tedesco. Le strofe di un inno locale potranno meglio definire i tratti della parlata di Gottschee:
Testo originale
Dü hosch lei oan Attein, oan Ammein darzue.
Dü hoscht lei oan Hoimot, gòttscheebarscher Pue.
De gottschearbarschn Leite hent olle oan Pluet.
Sheint olle bie Priedre, sheint olle sho guet.
Gott Vueter im Himmel, bier patn Di schean.
Sho liess ins insher Hoimot in Harzen petschetean.
Tedesco moderno
Du hast nur einen Vater, eine Mutter dazu.
Du hast nur eine Heimat, gottscheerischer Bub.
Die gottscheerischen Leute haben alle ein Blut,
sind alle wie Bruder, sind alle so gut.
Gott Vatter im Himmel, wir bitten Dich schon,
So lass uns unsere Heimat in Herzen bestehen.
Italiano
Hai solo un padre e una madre,
hai una patria sola, ragazzo di Gottschee.
La gente di Gottschee ha lo stesso sangue:
tutti sono come fratelli e tutti buoni uguali.
Dio padre che sei in cielo, Ti preghiamo tanto,
permetti che la nostra terra resista nel nostro cuore.
Le isole linguistiche tedesche in Friuli e in Slovenia: il territorio Gottschee/Kocevje è situato a ridosso del confine fra Slovenia e Croazia.