Saharawi nei campi profughi, turisti nei resort

Ne avevamo già parlato con un preciso riferimento alla località, turistica suo malgrado, di Dakhla. Ora, dopo un paio d’anni, pare essersene accorta anche “la Repubblica”, o meglio, l’inserto del Venerdì (vedi l’articolo di V. Giardina Saharawi resort del 24 gennaio). Meglio tardi che mai.
La notizia di qualche nuova tratta verso il Sahara occidentale a tariffe competitive (low cost) della compagnia irlandese Ryanair è, ovviamente, una pessima notizia. Sia per ragioni ambientali (gli aerei inquinano, inutile girarci attorno), sia per l’ulteriore conferma che in fondo “il turismo è la prosecuzione del colonialismo con altri mezzi”. Punto.
Significativo che proprio dalla Spagna – gli ex colonizzatori – due nuove linee, da Madrid e Lanzarote, della compagnia di Michael O’Leary consentiranno di raggiungere Dakhla (in passato Villa Cisneros, ora decantata come nuovo “destino turistico”).
Tale operazione è frutto delle buone relazioni tra Ryanair e il governo del Marocco e viene in qualche modo “giustificata” dal sostanziale riconoscimento della Spagna – come anche della Francia – dello stato di occupazione da parte di Rabat dei territori saharawi. Gli ambiziosi progetti di espansione turistica del Marocco anche nei territori annessi hanno così trovato in Ryanair un alleato formidabile, con centinaia di voli low cost.
Con l’aggravante che questa operazione cozza brutalmente con il diritto – sempre promesso ma di fatto sempre negato – all’autodeterminazione di un popolo. Ricordo per gli smemorati che il popolo saharawi, insediato da secoli nei territori conosciuti come Sāqiyat al-ḥamrāʾ (Saguia el Hamra) e Wādī al-dhahab (Rio de Oro), rivendicava il diritto all’autodeterminazione e all’indipendenza già negli anni trenta del secolo scorso. Proprio qui dove ora, tra ostriche e windsurf, sciàmano e sguazzano inconsapevoli vacanzieri a prezzi scontati.
Se, nonostante le richieste dell’ex sindaca di Dublino Lynn Boylan di “sospendere le tratte”, Ryanair proclama attraverso il ceo Eddie Wilson di voler “sviluppare ulteriormente le infrastrutture, le connettività e il turismo del Marocco”, la ministra del turismo Fatim-Zahra Ammor rincara la dose sostenendo che “il lancio di queste due nuove rotte di Ryanair a Dakhla segna un passaggio cruciale nella nostra strategia di sviluppo turistico per questa eccezionale destinazione. Un forte segnale del nostro impegno di migliorarne i collegamenti per proiettarla nella scena turistica mondiale”.
È invece assai probabile che la popolazione saharawi e il Fronte Polisario la pensino diversamente.