foto di Stéphan Sayeb per il Conservatorio
Come tutti gli anni il Te Fare ‘Upa Rau, il Conservatorio di Tahiti, produce uno spettacolo da mettere in scena tutti i sabato pomeriggio di luglio nella particolare scenografia del marae, immerso nella natura rigogliosa dell’isola. È il gruppo Te Maeva, del leggendario Coco Hotahota, che si esibisce quest’anno in una raffinata messa in scena.
Mi reco allo spettacolo insieme a un ex ballerino di questo gruppo. Ovunque sull’isola di Tahiti cade una pioggerella fitta, tanto che stiamo per rinunciare, ma con grande sorpresa sulla scena del marae non piove, anzi le nuvole celano il sole ancora alto, procurando una gradevole frescura agli spettatori. Questi sono i misteri del mana (energia), avvenimenti inesplicabili che rendono possibile l’impossibile.
Il mio accompagnatore mi parla del rigore di Coco, fondatore dello storico gruppo Te Maeva che quest’anno festeggia i 55 anni di spettacoli. Non dimentica ballerine e ballerini più anziani, dando loro un ruolo determinante nei vari spettacoli: alla Heiva I Tahiti 2016 le signore del gruppo si erano esibite in Te Vahine Purotu, Bella Signora, suo simpatico testo, ballando così bene da strappare una marea di applausi. Il concorso di miglior ‘orero, arte oratoria, era stato vinto dall’energico sessantenne Clement Pito, da sempre ottimo attore e ballerino.
Il mio accompagnatore si domanda quale percorso abbia spinto Coco a passare da coreografie spiritosamente moderne (come quando aveva fatto ballare i ragazzi vestiti di lamiera metallica e le ragazze coi tacchi alti) alla rigorosa ricostruzione storica dello spettacolo Te Hau Pahu Nui; come, cioè, sia possibile passare dalla più sfrenata modernità alle radici della tradizione.
In questa trama, gli ari’i – i capi delle tre isole di Tahiti, Mo’orea e Maia’o – si alleano per far fronte, uniti, ai possibili attacchi. Ogni isola si può identificare dai suoi colori: rosso e bianco per Tahiti, giallo e bianco per Mo’orea, nero e bianco per Maia’o.
Le tapairu, le dame di corte delle regine, sono vestite come all’epoca, con il grande nodo del reggiseno a formare due ali sul dorso; l’acconciatura è una lunga treccia che corona il capo, cosparsa di profumate tiare Tahiti (Gardenia tahitiensis).
Ricerca anche per le danze e i passi che vengono eseguiti, come la’ori moa, la danza dei galli da combattimento, facilmente riconoscibile dai movimenti delle gambe dei ballerini, simili a quelli dei pennuti. La Heiva di quest’anno era dedicata a questo grande artista, Coco, celebrato e omaggiato la sera della premiazione.
Ma questo è stato uno spettacolo diverso, al di fuori dello stress della competizione, di grande profondità artistica e culturale.