Il Salone del Libro si è svolto intorno al baniano del Pa’e Pa’e a Hiro, la piattaforma dedicata al poeta Henri Hiro presso Te Fare Tauhiti Nui, la Casa della Cultura di Tahiti.
Il tema di questo anno – m’a, il cibo – vuole valorizzare i prodotti locali in opposizione al cibo spazzatura, largamente importato.
Dopo alcune giornate dense di presentazioni dei vari autori e dei loro scritti, vorrei evidenziare quelli che più mi hanno colpito.
L’associazione Litteramā’ohi ha pubblicato, oltre al numero 26 della sua rivista che raccoglie scritti di autori autoctoni, il testo Maruau dedicato all’opera di Flora Devatine, considerata la penna dell’anima polinesiana. La prima parte del testo è la raccolta delle sue poesie in lingua francese e tradotte in inglese, seguono gli articoli sulla sua poetica. Nata a Te Pari, nella penisola di Tahiti, Flora ci presenta le delicate sensazioni suscitate dalla natura, sempre alla ricerca di una verità che porta alla sublimazione. Al suo fianco il marito francese, figura discreta, sempre con la macchina fotografica in mano pronto a riprendere la consorte.
Miriam Malao è una simpatica donna delle Vanuatu, vive a Port Villa e ha la sua cucina al mercato, dove si possono trovare una a fianco all’altra alcune donne che preparano cibi come se fossero in casa, e dove ci si può fermare a mangiare seduti a una grande tavola comune.
Interpellata da parecchie donne vittime di violenze familiari, Miriam ha scritto e messo in scena il testo Aelan per affrontare questo delicato argomento.
“Ho voluto essere come un sottomarino, che passa senza essere visto ma che arriva a destinazione”.
Il testo è stato interpretato dalle stesse donne vittime delle violenze, una vera rivoluzione in un paese come le Vanuatu.
Ho letto Célestine Hitiura Vaite in francese, senza sapere che fosse stata tradotta in italiano. Nei suoi tre libri, L’Albero del Pane, Frangipane e Tiare, che presto diventeranno uno sceneggiato, Celestine dipinge un quadro reale della società polinesiana, dove le belle vahine dalla pelle ambrata e dai lunghi capelli neri non trovano posto. È la storia della gente comune, che si batte ogni giorno per la sopravvivenza, ciascuno con le proprie peculiarità. Pur essendo polinesiana, Celestine, che vive in Australia, ha scritto la sua trilogia in lingua inglese, che è stata poi “scoperta” da un traduttore il quale, incuriosito, ha proposto le opere a Vent des Îles, la principale casa editrice di Tahiti.
Piena di vita ed esuberante, è stato un piacere incontrare Celestine, con l’augurio che possa nascere una bella amicizia.
Pochi sanno che la fama della perla del Pacifico, Bora Bora, deriva dal fatto che, essendo stata una base USA durante la seconda guerra mondiale, i soldati americani tornati in patria hanno decantato la bellezza della sua laguna.
Bobcats era il nome in codice assegnato all’isola, alla cui popolazione di circa 1200 abitanti si erano aggiunti 4000 militari. Ancora oggi esiste l’associazione ASCFA (association des anciens combattants franco-américains), che raggruppa i nati grazie al “passaggio” delle truppe americane.
Bobcats Les Américains à Bora Bora 1942 – 1946, di Jean-Christophe Shigetomi, è in parte basato sulla ricerca storica, in parte sulle testimonianze di questo periodo particolare, durante il quale gli isolani si sono trovati a guardare film americani mentre bevevano cocacola e mangiavano cioccolata!
Ho incontrato Caroline Blanvillain durante l’ultimo Festival delle isole Marchesi, fiera del fatto che la popolazione dell’isola di Ua Huka si fosse intestata il salvataggio del Pātiòtiò, il piccolo uccello dalle piume azzurre a rischio d’estinzione, e avesse realizzato la Haka Manu, la danza dell’uccello.
In questa sede Caroline ha presentato la Guida degli Uccelli in Polinesia francese, per diffondere conoscenza e informazioni utili a preservare le tante specie di volatili a rischio.
La scrittura di Chantal Spitz mi è particolarmente cara: il suo libro sui problemi del nucleare, L’île des rêves écrasés, è il primo testo che sono riuscita a leggere in lingua francese. Chantal presenta un insieme di novelle, dal titolo Et la Mer pour Demeure, dove esplora sofferenze e sogno, scagliandosi contro la violenza domestica e coloniale.