Che la pace sia con tutti voi!
È in quanto amico del Movimento Eurasiatista Internazionale che prendo la parola oggi. Ma prima d’iniziare la mia allocuzione, vorrei ringraziare per il suo invito il professor Lorenzo Maria Pacini, referente in Italia di questo Movimento. 1)
E rendere soprattutto omaggio a Darya Dugina, una grande donna, una grande resistente, una grande combattente, una grande figura che ha consacrato e sacrificato la sua vita per difendere la sovranità dei popoli, la sovranità delle diverse civiltà, la multipolarità che ci concerne tutti. Ed è proprio attorno a questo argomento che discuteremo oggi, la multipolarità, tema a lei tanto caro. Noi le rendiamo omaggio, perché sappiamo benissimo che ovunque essa si trovi, lei ci guida in questa battaglia che ci unisce tutti.
Nel XX secolo c’era un confronto tra due modelli civilizzazionali: a Ovest il capitalismo, a Est il comunismo. Il comunismo è stato vinto con il crollo del muro di Berlino e il capitalismo è mutuato in una forma più brutale, più selvaggia, che è quella che chiamiamo globalismo neoliberale. Un globalismo presente sia sul piano economico sia su quello culturale. Un globalismo economico che si è instaurato ovunque, che è comunque contestato ai quattro angoli del mondo, così come un globalismo culturale perverso, degenerato, che si oppone a ogni volontà alternativa di costruire, pensare il mondo.
Questo globalismo culturale è nocivo, perché è un globalismo culturale che attacca la Famiglia, che distrugge la Patria, che lotta contro Dio Onnipotente (che non genera e che non è stato generato), che lotta contro ogni volontà di pensiero alternativo. Questo globalismo è un male che ci coinvolge tutti, quest’idra globalista è un male che bisogna combattere e a cui bisogna resistere. Il globalismo neoliberale (che è materializzato dalle forze occidentali, in primis dagli Stati Uniti) si oppone a ogni volontà multipolare dei blocchi – ovunque, ai quattro angoli del mondo – di costituirsi e resistere per pensare modelli politici, economici e culturali alternativi.
È chiaramente un nemico a cui bisogna resistere. Noi in Africa, come panafricanisti, resistiamo a un male plurisecolare che è il neocolonialismo, che deriva dallo schiavismo, che deriva dal colonialismo, e siamo coscienti, pur combattendo le forze neocoloniali francesi e occidentali, siamo coscienti che esiste un male ben superiore che è il globalismo neoliberale. Resistiamo a questo globalismo e vogliamo costituire un mondo multipolare.
Quando si parla di multipolarità, si parla di diversi poli che sono sovrani, indipendenti e seguono una linea ideologica, una linea politica, una linea economica, una linea culturale in armonia, in adeguazione con la loro Civiltà, con la loro ontologia. Se i secoli precedenti era l’Occidente a dettare, fissare le regole e i diktat, in questo XXI secolo i poli resisteranno e saranno i poli a guidare l’umanità secondo la propria volontà d’instaurarsi in questo concerto di poli, in questo concerto multipolare.
Quando si parla di multipolarità, si parla di un polo africano sovrano e indipendente, di un polo sudamericano sovrano e indipendente, di un polo europeo sovrano e indipendente libero dalle forze globaliste. La multipolarità è il futuro. Bisogna comprendere che oggi la battaglia non è tra l’Est e l’Ovest, tra il Sud e il Nord, ma una battaglia tra il Bene (rappresentato da noi forze della multipolarità, noi forze tradizionali) opposto a un progressismo degenerato, a un modernismo deregolamentato che si oppone al piano di Dio e che si oppone a ogni volontà di essere veramente liberi.
È una battaglia contro le forze del Male, contro le forze isfetiane… sì, una battaglia contro le forze isfetiane, una battaglia contro l’isfet. E non è nemmeno una battaglia di colore ma di dolore, poiché subiamo tutti la stessa asfissia, lo stesso male, la stessa frusta, che proviene da questo globalismo che non vuole un mondo multipolare: e sono coscienti, le forze globaliste apolidi, che la multipolarità rappresenta il futuro, la vera chiave per un mondo libero, in Africa, in Europa, in Sudamerica, come altrove.
Uniamoci! Restiamo connessi! Restiamo sincronizzati! Combattiamo per il bene dell’umanità, e il bene dell’umanità risiede nella multipolarità. Il bene dell’umanità risiede nella multipolarità. Combatteremo affinché questo progetto si concretizzi. In onore degli Antenati! In onore di Dio Supremo che non genera e che non è stato generato.
Vi ringrazio!
La multipolarità, o la morte!
Farafin Sâa François Sandouno
N O T E
1) Ricordiamo che il Movimento Internazionale Eurasiatista, fondato da Aleksandr Dugin nel 2003 con l’intento di favorire un ordine mondiale multipolare, rispettoso di tutte le identità etno-linguistiche (ovvero l’opposto del globalismo e del sedicente progressismo che va per la maggiore), è diventato nel tempo una sorta di piattaforma a sostegno di Putin e delle sue politiche [NdR].