L’operazione Mare nostrum è la missione di “salvataggio” gestita nel 2013-2014 dalla marina e dall’aeronautica italiana, sostituita poi dall’operazione Frontex a responsabilità europea. Considerata un aiuto al traffico di esseri umani, è una trovata del governo comunista di Roma guidato allora da Enrico Letta. Ma, secondo Marco Tosatti (un vaticanista dalle formidabili fonti nei “luoghi giusti” della Santa Sede), il vero ispiratore della nefandezza fu Bergoglio. L’informazione proviene da un alto funzionario, oggi in pensione, del ministero degli Interni: nell’ottobre 2013 il papa avrebbe telefonato al premier sollecitando un intervento dell’Italia. Scrive il vaticanista:
Come è noto, la pressione migratoria eccezionale che l’Europa e, in particolare, l’Italia stanno vivendo ha avuto origine tra i mesi di ottobre e novembre 2013 quando, a seguito del naufragio di una barca carica di clandestini al largo di Lampedusa, l’Italia decise unilateralmente di varare l’Operazione Mare Nostrum allo scopo di raccogliere in mare quanti più migranti possibile, portarli sul territorio nazionale, far fare a tutti la domanda di asilo e trattarli, anziché come clandestini, come richiedenti asilo e, di fatto, come veri e propri profughi.
La questione, oltre a comportare la violazione del diritto interno, internazionale e consuetudinario (tra l’altro – caso unico al mondo – la Marina Militare italiana si spinse addirittura in acque interne di uno Stato straniero), funse da moltiplicatore delle partenze dall’Africa, delle quali è tuttora un palese incentivo, e si tradusse in una collusione di fatto con i trafficanti di esseri umani, che da allora si arricchiscono ancor più, con cifre stimate superiori al traffico di stupefacenti.
Ora un alto funzionario dello Stato, rievocando l’origine di Mare Nostrum, rivela: “C’era il Governo Letta in cattive acque. Arrivò una telefonata dal Papa. Perché, secondo lei, appena ho potuto sono andato via?”.