Freno all’immigrazione e difesa della sovranità svizzera: questi i dossier più importanti della prossima legislatura federale per la Lega dei Ticinesi, che detiene due seggi in Consiglio nazionale. “Per quanto riguarda l’immigrazione, vi sono diverse questioni importanti che rimangono in sospeso e che vanno rapidamente risolte nel corso della prossima legislatura: la limitazione della libera circolazione delle persone al mercato del lavoro ‘indigeno’, i problemi della sicurezza e la questione dell’espulsione dei criminali stranieri”, spiega Lorenzo Quadri, consigliere nazionale della Lega.
Secondo il partito ticinese, governo e parlamento devono attuare senza deroghe l’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa”, nonostante le pressioni della UE, per la quale l’introduzione di contingenti sulla manodopera straniera violerebbe i trattati bilaterali.
“Tenuto conto della gravità della situazione sul fronte dell’immigrazione, la nostra posizione su questo tema è chiara”, sottolinea Lorenzo Quadri. “Se ci fosse imposta una scelta tra la situazione attuale, ossia la libera circolazione delle persone senza alcun limite, e la decadenza degli accordi bilaterali, noi sceglieremmo la decadenza di questi accordi. Siamo convinti che i trattati bilaterali potranno essere rinegoziati su altre basi, dato che sono nell’interesse di tutti. La UE non ha sottoscritto questi trattati per fare un regalo alla Svizzera. Lo ha fatto poiché rientrano anche nei suoi interessi”.
Sempre per quanto riguarda l’UE, la Lega si batte inoltre contro le pressioni che giungono da Bruxelles per la conclusione di un accordo istituzionale, in base al quale la Svizzera dovrebbe impegnarsi a riprendere automaticamente il diritto europeo e a sottoporre eventuali vertenze alla Corte di giustizia europea. “Anche qui non vi sono dubbi: dobbiamo difendere le nostre prerogative e le nostre specificità dalle pressioni che giungono dall’esterno. Quindi, niente giudici stranieri e nessuna priorità del diritto europeo sul diritto nazionale. È in gioco la nostra indipendenza che dobbiamo salvaguardare ad ogni costo”, dichiara Lorenzo Quadri.
Tra le priorità della Lega per la prossima legislatura vi è inoltre la difesa a Berna delle specificità e degli interessi del canton Ticino, di cui il governo svizzero non terrebbe sufficientemente conto. “Purtroppo dobbiamo notare che alle promesse non fanno spesso seguito delle azioni concrete. Da una parte, il governo dichiara regolarmente di essere consapevole dei problemi specifici del Ticino, come quello dei frontalieri. Poi, dall’altra, prende decisioni che smentiscono quanto detto. È il caso, per esempio, della decisione di congelare il pacchetto di potenziamento delle misure di accompagnamento, che permetterebbero di contrastare almeno in parte gli effetti negativi della libera circolazione delle persone. Un altro esempio è la decisione di non rafforzare il monitoraggio del dumping salariale, per questioni di costi”.
Fondata nel 1991, quale movimento di protesta contro i partiti storici nel Canton Ticino, la Lega dei Ticinesi si schiera in favore dell’indipendenza della Svizzera dalla UE, dei limiti all’immigrazione, dell rafforzamento della sicurezza e dei controlli alle frontiere, oltra che a favore di una riduzione della fiscalità e per una seconda galleria autostradale sotto il San Gottardo.
Nelle elezioni del 2015 per il rinnovo del parlamento cantonale, la Lega si è piazzata al secondo posto, raccogliendo il 24% dei voti. Il partito dispone di due seggi nel governo cantonale ed è rappresentato da due consiglieri nazionali a Berna.