Queste sono le parole che ha pronunciato Alessandro Meluzzi qualche tempo fa, prima di ritirarsi dalla vita pubblica per gravi motivi di salute:
Mi chiedo come mai quelli che hanno in mano le leve del mondo siano così cattivi. Mi chiedo perché nei salotti dei Rotschild, dei Rockefeller, dei Soros, dei Warburg, di quelli che decidono la tua vita, la mia via, che potrebbero decidere di cancellarci facendo un piccolo tratto di penna, siano tutti così cattivi. Perché attraverso la Mafia di San Gallo abbiano conquistato anche il Vaticano, perché abbiano deciso che gli ucraini dovevano andare a morire fino all’ultimo uomo per resistere alla Russia, perché dovremmo mangiare gli insetti e la merda invece di rifondare un’agricoltura basata sul benessere comune, perché si debbano distruggere la famiglia e i valori…
Mi chiedo perché: questa è la grande domanda filosofica.
Io vorrei che anche loro si convertissero al bene; ma ciò non è possibile, probabilmente, perché c’è un potere luciferiano che governa queste élite, qualcosa che sta anche sopra di loro. Questa è la conclusione a cui sono giunto, se volete, da pope ortodosso, da prete, da teologo. Perché capisco che c’è qualcosa di misteriosamente coerente, univoco, che dovendo scegliere tra il bianco e il nero sceglie sempre il nero. Dovendo decidere tra il bene e il male sceglie sempre il male. Tra libertà e repressione sceglie la repressione. Però – essendo il più grande artificio di Lucifero quello di far credere di non esistere – mascherando sempre tutto ciò da bene.
Allora, io non vorrei apparire un pazzo metafisico, ma la forza di queste élite si basa sull’adesione esoterica a un vertice al quale essi stessi devono rispondere. In effetti non si capisce perché i banchieri debbano essere così cattivi, Draghi così bugiardo, perché la BCE e il World Economic Forum debbano fare cose così crudeli all’umanità. Ed è anche apparentemente inspiegabile, in quanto nessuno toccherebbe il loro potere, i loro privilegi. Sembra invece che i privilegi gli interessino fino a un certo punto, poiché hanno già tutto: il potere, la politica, il denaro.
È come se avessero una missione straordinaria da compiere, proveniente da un “altrove” che non mi sembra neanche essere di questo mondo.
Scusate questo delirio da vecchio monaco ortodosso, ma mi pare coerente con quello che vedo.
Delirio? Forse. Ma mi sono trovato talmente tante volte a pensare (privatamente) le stesse cose da rimanerne impressionato. Intanto il suo modo di esprimersi, con un fondo di sconcerto e una punta di timidezza per le sue stesse parole, lo distingue nettamente da quel côté visionario e complottista che aspira a far da contraltare al globalismo barra neocomunismo.
Secondo la prima parte del suo ragionamento, esiste un potere economico e massonico mondiale, nel quale spiccano alcune grandi dinastie soprattutto di banchieri, che esercita un potere enorme su Stati e governi: i medesimi che secondo Francesco Amodeo, uno dei massimi esperti dell’argomento, costituiscono “l’élite assolutista che aspira a prendere il controllo di unico governo globale” dispiegando “i suoi uomini nei punti strategici dei governi nazionali, dell’economia e della vita sociale dei popoli e degli Stati a cui vuole sottrarre libertà individuali, dignità, democrazia e autodeterminazione”.
Abbiamo già parlato altre volte del potere globalista e lo diamo per assodato, anche perché – repetita iuvant – lorsignori non si nascondono affatto e hanno una faccia talmente gluteiforme da scriverci sopra libri e programmi, che poi declamano nei loro raduni Bilderberg, wef, eccetera. Secondo un esperto, “l’idea dietro tutte queste organizzazioni è distruggere gli Stati nazionali per creare un governo unico che funzioni come una multinazionale”.
Questo giusto per rinfrescarci la memoria.
All’aspetto freddamente “geopolitico” si aggiungono poi coloriture di grande fantasia. Gruppi più o meno esistenti come QAnon, la Klagemauer TV del predicatore svizzero Ivo Sasek, giornalisti come Maurizio Blondet quando si sveglia col piede sinistro, descrivono il governo planetario come una setta satanica la cui cerchia superiore celebra riti iniziatici con tanto di sacrifici umani, soprattutto di infanti il cui sangue fornirebbe agli adepti energia salvifica e potere sovrumano. La nominata Kla-TV pubblica chilometri di filmati in cui decine di persone testimoniano di avere assistito a stupri, rapimenti, immolazioni di neonati, alla presenza anche di donne e uomini famosi nell’economia e nella politica (come i Clinton), totalmente certi della loro impunità.
A parte la validità e la provenienza del suddetto materiale, le quali ignoro, resto sempre assai perplesso quando si sfida il calcolo delle probabilità, quando cioè si presume che un avvenimento segreto sia conosciuto da un elevato numero di individui senza che alcuno tradisca il segreto. La statistica qui è implacabile: ci sarà sempre almeno una persona su cento che racconterà qualcosa a qualcuno, anche a costo di rischiare la vita.
Lo sbarco sulla luna, per esempio, che per alcuni sarebbe soltanto una ricostruzione cinematografica… Inutile perdere tempo a misurare le strane ombre degli astronauti o il vessillo americano che sembra sventolare senz’aria. Basta limitarsi a contare le migliaia di politici, congressisti, tecnici, ingegneri, lavascale, meccanici, cui si aggiungerebbero registi, attori, scenografi, montatori, coinvolti nel grande spettacolo. E tutti con le bocche cucite da 56 anni. Poco credibile.
Va però ammesso che qualcosa di analogo, di malamente romanzesco, accade davvero. Il caso Epstein può in effetti sembrare un tentacolo del grande culto demoniaco, e probabilmente rappresenta la punta di un iceberg che coinvolge personaggi di alto livello; ma guarda caso è venuto alla luce con testimonianze, denunce e persino libri, e alcuni dei suoi accoliti sono caduti in disgrazia o sono stati suicidati. Dubito invece che Soros si butterà giù da un balcone perché hanno scoperto che finanzia la Bonino.
Però l’occultismo c’è, eccome
Tuttavia, siamo certi che nell’olimpo globalista si trovino soltanto divinità fredde e calcolatrici, dotate di implacabile razionalità? Dubitarne non ci pone nel novero dei terrapiattisti eccentrici, per svariati motivi.
Innanzi tutto un’entità che viene considerata funzionale al potentato è la massoneria, nel nostro caso intesa anche come un vertice che probabilmente va ben oltre i gradi ufficiali dei vari riti riconosciuti (qualcuno la chiama “massoneria nera”). Fino a prova contraria, l’esoterismo ne è parte integrante a tutti i livelli, con tanto di costumi e cerimonie segrete.
Quello che noi consideriamo sinonimo di materialismo e razionalismo, cioè il social-comunismo anch’esso funzionale al globalismo, è di fatto una teologia. Marx scriveva poesie sataniste, Bakunin e Proudhon adoravano apertamente Satana. Massimo Introvigne afferma: “Che in Marx giovane ci sia un culto di Prometeo – e un occasionale apprezzamento di Satana come simbolo della ribellione contro Dio – non può essere revocato in dubbio. Ma in realtà tutta la retorica rivoluzionaria moderna ci presenta la fusione di Satana e di Prometeo”.
È soprattutto la grande antropologa Cecilia Gatto Trocchi, probabilmente uccisa proprio dalla massoneria nera, ad avere indagato di persona sui cerimoniali segreti. In un’epica trasmissione del 2004, questa splendida signora rivelò che, malgrado la sua stessa iniziale incredulità, persone ricchissime e colte praticavano rituali, sacrifici e messe nere per ottenere poteri faustiani dall’Angelo del Male. Teniamo conto che la Trocchi si era affiliata a dozzine di sètte magiche, raccogliendo in prima persona le testimonianze “sul campo”. Secondo la sua esperienza, era statisticamente prioritario un passaggio “dal marxismo all’esoterismo, cioè da una visione materialista della vita a una spitualistico-energetica, cercando di evocare dalle forze del male ulteriori poteri di conoscenza, di sapienza e di intervento nel mondo”. L’alta finanza che fa patti col diavolo, a ben vedere. E aggiungeva che in certe logge massoniche si declamavano inni a Satana, considerato un alleato dell’umanità.
Un esempio allo specchio
Non si riesce proprio a superare l’incredulità? Allora proviamo a fare un ragionamento banale. Ci rifiutiamo di accettare che esista una grande e potentissima organizzazione, con immense ricchezze e saperi millenari, capace di influenzare la vita e l’economia di popoli e Stati, con adepti di altissimo livello sociale che si radunano indossando costumi per compiere antichi cerimoniali e affidare il loro potere a entità superiori?
Eppure esiste ed è la Chiesa cattolica. Lo ior è (o era) la sua banca e molti dei suoi banchieri sono cardinali. Finanzieri in costume che si affidano a un Essere superiore. (Potevamo limitarci a citare il nazionalsocialismo, un movimento dalle robuste basi esoteriche: gente che si divideva tra la capacità di tenere in scacco mezzo mondo, e le ricerca del Santo Graal nelle terre d’Oc o degli ariani primigeni sull’Himalaya).
L’esempio cattolico può sembrare blasfemo, ma serve a chiederci con quale strano di criterio ci permettiamo di negare che qualcosa di uguale e contrario venga compiuto da altri centri di potere. Soprattutto perché, come suggerisce Meluzzi, gli effetti visibili sembrano seguire una logica inutilmente maligna.
L’evoluzione della fredda analisi del globalismo, come quella compiuta da Amodeo, Huntington e tanti altri investigatori, non porta certo agli sproloqui dei complottisti – quelli doc, quelli che dietro tutto c’è il sionismo – ma piuttosto a una visione più complessiva che coinvolge proprio il cristianesimo, soprattutto di matrice cattolica.
Anche qui c’è poco da lavorare di fantasia: esistono tonnellate di documenti attestanti secoli di tentativi, anche riusciti, di infiltrazione della massoneria nelle gerarchie ecclesiastiche. L’operazione non è per nulla “tecnica” – come l’infiltrazione di una forza di intelligence o una Gatto Trocchi che si insinua in una congrega per smascherarla – bensì autenticamente “religiosa”. Si tratta di una fede che tenta di erodere dall’interno un’altra fede, la croce rovesciata che sostituisce quella di Cristo, l’adoratore di Lucifero che profana l’altare dell’Avversario.
L’evoluzione dell’analisi, dicevamo, è affidata a studiosi che sanno riconoscere le simbologie di tale battaglia, proprio perché combattuta sul campo della spiritualità dove riti e simboli la fanno da padroni.
Il mondo alla rovescia
Se ci si pensa bene è proprio la razionalità a suggerirci che c’è qualcosa di molto storto nella grande finanza, nel turbocapitalismo (come lo chiama Fusaro), così come in certe politiche industriali e sociali. La società occidentale fino a qualche lustro fa era tutta protesa a produrre e a trarne vantaggio economico, chi più chi meno, ma di certo con una spinta collettiva e unanime. Da qualche anno assistiamo invece all’auto-distruzione di interi settori, a fughe verso baratri facilmente prevedibili. Alcuni registi del nuovo corso possono certamente essere degli idioti, malgrado il loro peso istituzionale (lo notavamo parlando della cricca Biden prima delle ultime elezioni), ma è stato largamente superato il limite del realismo.
E gli esempi sono talmente tanti che richiederebbero un intero volume.
Ci sono multinazionali che in teoria riescono a capire quale prodotto vorrai prima ancora di volerlo, spendono miliardi in ricerche di mercato, utilizzano maghi della persuasione e pubblicità subliminali… poi un giorno saltano fuori con spot in cui una birra da camionisti viene pubblicizzata da un femminiello e una blasonata supercar britannica si trasforma in un carro da gay pride. Tu, che non sapresti gestire una piadineria, vedi la reclame e sentenzi: “Sono finiti”. E infatti dopo una settimana gli assi dell’economia sono prossimi alla bancarotta.
Sono dieci anni che ci facciamo tutti quanti delle grasse risate sulle auto elettriche (esclusi quattro rimbambiti green), ma le industrie sono andate avanti imperterrite fino alla semidistruzione dell’automotive europeo. I dirigenti non lo sapevano? Il tipo che ha in mano la Fiat o come la chiamano adesso, è un citrullo totale oppure la sta distruggendo scientemente?
I colleghi di Soros, che dovrebbero godersi la vita immersi nel lusso, come si troveranno nella loro agognata società meticcia tra scontri razziali e sparatorie? E i loro scagnozzi comunisti e grillini, non hanno figlie che verranno stuprate e accoltellate da orde di nordafricani?
Che prodotti venderanno, gli industriali, in una comunità controllata dagli islamici? Le donne dei banchieri indosseranno i loro gioielli sotto un burqa? Dove si nasconderanno i padroni delle multinazionali per degustare un whisky o mangiare le costine di maiale?
Tutto ciò non fa pensare a un fine superiore? Non si intravede una ricerca a tutti i costi del male? Qualcosa che trascenda l’utile personale, qualcosa di speculare all’ascetismo cristiano? Qualcosa come un’altra religione?
La gnosi
Chi è disposto a prendere in considerazione l’ultima ipotesi avrà a disposizione molto materiale in grado di illustrare come globalismo, comunismo, satanismo e massoneria non siano altro che rami più o meno recenti di un tronco antico come il cristianesimo stesso, da cui deriva: lo gnosticismo. È, per così dire, l’approccio teologico allo studio del globalismo, un approccio che tuttavia richiede preparazione e conoscenze che lo scrivente non ha.
Le possiede invece un giornalista la cui opera consiglio vivamente di consultare: si tratta di Andrea Cionci, il quale dopo avere subìto una censura da record dei suoi scritti, ha affidato al canale YouTube Codice Ratzinger la battaglia contro l’invasione gnostica nella Chiesa cattolica. Come dicevamo dianzi, se si ha come Cionci la capacità di individuare i simboli della gnosi massonica nell’attuale apparato ecclesiatico, si possono trarre due conclusioni fondamentali: primo, la penetrazione dello gnosticismo ha raggiunto livelli impressionanti (lo stesso Bergoglio, secondo illustri analisti, ne sarebbe stato un esponente); secondo, il fatto che questi “segni” stiano comparendo ovunque dimostra che abbiamo a che fare non con un celato utilitarismo ma con un’aperta aggressione, le cui fasi vengono “comunicate” a chi ha orecchie per intendere.
Comunque “portae inferi non praevalebunt”… Speriamo.






