Minority Rights Group International lancia un appello al governo congolese affinché ponga fine alle crescenti tensioni tra le comunità nande e hutu nella provincia del Nord-Kivu, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo.
Nel 2016 decine di persone sono state uccise nella regione in ripetuti scontri tra nande e congolesi hutu, che la gente del posto accusa di sostenere i ribelli ruandesi.
Di recente il parlamento del Nord-Kivu, dominato dai nande, ha approvato una legge che impedisce ai viaggiatori provenienti da sud, che sono principalmente hutu, di entrare a Butembo. Gruppi di vigilantes hanno eretto blocchi stradali per intercettare i viaggiatori sospetti di arrivare dal meridione. Il 24 agosto, presso uno dei blocchi nella città di Butembo, due donne hutu sono state trascinate fuori da un taxi e linciate. Accusate di appartenere a un gruppo militante, i loro corpi sono stati poi bruciati da una folla che si ritiene appartenente alla comunità etnica nande.
La violenza a Butembo e in molte altre città del Congo orientale rientra in un decennale conflitto, alimentato dalla presenza perenne di gruppi armati e competizione per le risorse, secondo MRG. Il governo congolese ha denunciato l’uccisione nella zona di oltre 700 civili negli ultimi due anni per mano dei ribelli islamici provenienti dall’Uganda, ma gli ultimi incidenti sembrano piuttosto da imputare alla crescente rivalità etnica.
“La recente uccisione di due donne hutu dimostra che il problema è ormai radicato e dovrebbe sollevare la massima preoccupazione. Il governo non può continuare a minimizzare questa palese nonché crescente tensione”, avverte Agnes Kabajuni, direttore regionale per l’Africa di MRG. “Minority Rights Group esorta il governo a commissionare immediatamente un’indagine indipendente sulle violenze, portando i responsabili davanti alla giustizia”.
La Repubblica Democratica del Congo si trova al 7° posto nella classifica 2016 dei popoli minacciati, un’indagine globale che monitora i Paesi dove le comunità rischiano maggiormente uccisioni di massa o genocidi.