Questa mia ricerca vuole costituire una nuova provocazione, la terza, dopo 1866: la grande truffa. Il plebiscito di annessione del Veneto all’Italia e Lissa, l’ultima vittoria della Serenissima.
Devo ammettere, con una certa soddisfazione, che le precedenti provocazioni hanno comunque ottenuto i risultati sperati, per cui confido che nemmeno questa cadrà nel vuoto.
1866: la grande truffa, uscito nel 1999, aveva l’obiettivo di far conoscere ai Veneti una pagina così poco conosciuta della loro storia, quella del plebiscito-truffa del 1866 con il quale il Veneto fu annesso all’Italia; credo di aver dato un contributo come pochi al fatto che ora tanti Veneti non solo conoscono il plebiscito-truffa, ma si dimostrano indignati dal trattamento subìto.
Con Lissa, l’ultima vittoria della Serenissima, pubblicato nel 2012, desideravo portare a conoscenza del nostro popolo la dimensione “serenissima” della flotta che sconfisse la marina tricolore, citando, come al solito, documenti inattaccabili: basti pensare all’elenco dei marinai veneti decorati dall’impero asburgico; anche in questo caso mi sembra di aver raggiunto l’obiettivo.
Questa terza “provocazione” potrebbe prendere le mosse da una semplice domanda: che cosa hanno in comune Silvio Trentin e Illuminato Checchini, Daniele Manin e Francesco Pesaro, Massimo Cacciari e Ferruccio Manola, Goffredo Parise e Domenico Pittarini, i “Serenissimi” e i partigiani di “San Marco Par Forza”?
Poco, pochissimo, tranne l’essere tutti espressione di quella Terra che oggi si chiama Veneto, che fìn dal X secolo a.C. era abitata dai Venetkens, cioè Genti Venete, che subito dopo la nascita di Cristo divenne Venetia et Histria e che per 1100 anni fu indipendente: la Serenissima Repubblica Veneta.
Ettore Beggiato