I nativi americani e la “capanna di medicina”

È appena uscita, a cura della casa editrice Mauna Kea di San Benedetto del Tronto, la nuova opera dell’antropologo Francesco Spagna Nella Capanna di Medicina. Visibile e invisibile nelle tradizioni native nordamericane. Di nativi si torna a parlare anche per le “scuse” ufficiali che il governo statunitense ha rivolto loro nello scorso ottobre, a causa del processo forzato di assimilazione delle scuole residenziali indiane negli Stati Uniti.

Occorre però fare luce su alcuni aspetti della loro cultura. Il volume Nella Capanna di Medicina costruisce un percorso interpretativo su diversi aspetti della storia e delle tradizioni spirituali dei nativi americani: la cerimonia di iniziazione sciamanica Midewiwin, la figura mitologica del Trickster, la antica civiltà dei mound, i trattati stipulati con il governo degli Stati Uniti, e altro ancora. Una opera illuminante che segue, tra i suoi libri, il sentiero di Sulle orme della tradizione. Gli Indiani d’America e noi, pubblicato l’anno scorso sempre dalla Mauna Kea.
Cosa intendono i nativi nordamericani per medicina? La loro “tradizione” non è indietro nel tempo, in un passato inarrivabile, ma è qui, intorno a noi, una fonte di vita alla quale anche noi possiamo attingere. Le loro tradizioni sciamaniche, riscoperte e reinterpretate, mettono in comunicazione il nostro tempo presente con un tempo ancestrale, comune a tutta l’umanità. Il concetto di “tradizione” dei nativi viene inteso e affrontato da Francesco Spagna come un deposito sapienziale di risorse di cultura popolare.