È in preparazione sulla piattaforma di Bookabook Heiva a Raivavae, scritto dalla nostra corrispondente dalla Polinesia Francese Manuela Macori e corredato dalle suggestive fotografie di Roberto Angaroni. La prenotazione del libro avviene con il sistema del crowdfunding, ovvero il finanziamento da parte degli aspiranti lettori che, al raggiungimento della cifra, potranno scaricare l’ebook o ricevere il volume cartaceo.
I proventi dell’opera serviranno a sostenere negli studi uno o più giovani di Tahiti.
Ecco la presentazione:
La Polinesia è ben più che un mito! Da percorrere attraverso le sue magiche immagini, da scoprire attraversoe la sua storia, le sue leggende e le sue tradizioni. Sin dal passaggio del capitano Wallis nel 1767, il primo europeo a mettere piede nelle isole polinesiane, tutti i visitatori descrivono con enfasi il loro soggiorno a contatto con un popolo per il quale la parola “ospitalità” ricopre una dimensione altrove sconosciuta. Se nell’insieme sono affascinati dalla scoperta di questo nuovo luogo, vengono apostrofati dalla musica, i canti e le danze, piuttosto che sedotti. Nonostante questo, la danza polinesiana viene conosciuta attraverso il mondo e associata al mito della “Nuova Citera” di Diderot: è strettamente legata al quotidiano polinesiano. Le danze tradizionali hanno un significato profondo: tutto ciò che è gesto, parola, melodia ci riporta al mana, ovvero all’energia ancestrale, saldamente ancorata alla natura.
Ogni cosa intorno a noi è viva, la materia è viva e lo scopo della danza è di entrare in armonia con il creato. Davanti ai venti, alle nuvole, all’oceano immenso, agli dèi, i polinesiani affermano la fragile esistenza dell’umanità.