Dopo il successo della mostra “Etruschi di Perugia” allestita a Bratislava nel 2014, le due città gemellate hanno di nuovo collaborato per realizzare un evento speculare che ha coinvolto i maggiori attori istituzionali e culturali dei due territori. È dunque nata, ed è stata inaugurata giovedì 7 luglio al Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, la mostra “Celti di Bratislava” che porta in Italia le testimonianze della cultura celtica danubiana.

mostra celti di bratislavaL’iniziativa si inserisce nell’ambito delle relazioni più che cinquantennali dei due comuni (il 28 luglio 1962 la firma del primo protocollo, che è stato rinnovato per il 50° anniversario nel giugno 2012), offrendo un nuovo spunto di conoscenza reciproca e un contributo a familiarizzare con una cultura poco nota in Umbria seppure siano stati rinvenuti reperti celti in alcune aree della regione. L’evento è stato possibile grazie alla cooperazione tra il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, la Soprintendenza Archeologia dell’Umbria, il Museo di Bratislava e le amministrazioni comunali di Perugia e della capitale slovacca.

mostra celti di bratislavaUna parte delle centinaia di reperti in mostra provengono dai recenti scavi condotti nell’area del Castello di Bratislava, tra cui monete, oggetti in bronzo e in metallo, vasellame fine in argilla. Particolarmente rappresentata è la numismatica, grazie agli ingenti ritrovamenti di tesori monetali in oro e argento che riportano i nomi dei principi Biatec e Nonnos. Questi tesori monetali, conservati in vari musei e collezioni private, sono per la prima volta proposti in un unico contesto e valorizzati da una presentazione organica.

mostra celti di bratislavaPur ispirandosi a modelli greci e romani, i celti conservarono un loro proprio stile. Le monete d’oro a forma di conchiglia raggiunsero ad esempio un ampio livello di diffusione, divenendo il mezzo di pagamento utilizzato nell’intera area centrale danubiana. L’oro necessario alla coniatura proveniva dai giacimenti del Danubio e dalla catena montuosa dei Piccoli Carpazi. Con l’esaurirsi delle riserve del prezioso metallo, la zecca cominciò a utilizzare l’argento.

mostra celti di bratislavaOltre ai reperti slovacchi, sono presenti anche oggetti di cultura celtica provenienti dall’Umbria antica e dall’Italia Centrale, dove i celti hanno avuto anche relazioni con gli etruschi. La presenza celtica in Umbria è attestata anche da alcune iscrizioni e dalla famosa statua di bronzo, il cosiddetto Marte di Todi, conservato ai Musei Vaticani.

mostra celti di bratislavaSono poi presenti urne cinerarie perugine raffiguranti sulla fronte la battaglia contro i galati (nome con il quale i greci chiamavano i celti, divenuti poi galli per i romani), dove il personaggio principale è un cavaliere greco che affronta uno o più barbari. Molto interessante al riguardo l’urna proveniente da Perugia con raffigurato il saccheggio di un santuario da parte dei celti, sorpresi e sopraffatti mentre si stanno impadronendo delle suppellettili. L’adozione di motivi anticeltici deriva principalmente dal mondo greco, dove il tentato sacco di Delfi nel 279 a.C. e il passaggio dei galati in Asia Minore dovettero generare stereotipi iconografici che godettero di immensa diffusione in tutta l’area del mediterraneo. A corollario della mostra è stato stampato un catalogo concepito per il vasto pubblico e ampiamente illustrato.

mostra celti di bratislavaIn gran parte i reperti slovacchi provengono dal Castello di Bratislava, dove nel primo secolo avanti Cristo si trovava un insediamento celtico con splendidi edifici nella moda del tempo, mentre altri materiali sono stati ritrovati in diverse aree della città, come la via Zilinska, dove si trova la Banca Nazionale, e le piazze Slobody e SNP. Si tratta della prima volta che oggetti così preziosi della storia cittadina dell’epoca celtica  attraversano il confine e vengono esposti all’estero.

mostra celti di bratislavaTra i materiali bratislavesi in mostra si contano una campana in bronzo battuto, simili a quelle trovate a Pompei ed Ercolano, oggetti di ambra del Baltico, molti piccoli oggetti in ceramica e bronzo e numerosi gioielli e fibbie. Un manufatto particolare è una scatola in bronzo per contenere un sigillo usata per i contatti diplomatici al tempo di Cesare.
La mostra, che si svolge sotto gli auspici della Presidenza slovacca del Consiglio dell’UE, sarà visitabile al MANU di Perugia fino al 31 ottobre 2016. In seguito sarà trasferita in Slovacchia dove verrà riproposta al Castello di Bratislava.

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