14 settembre: non era certo casuale la scelta di Nantes come punto di raccolta nazionale per quello che è stato denominato “Acte 44” dei gilets jaunes. Per almeno due motivi. In questa città nella notte tra il 21 e il 22 giugno era morto, annegato nella Loire a causa delle brutali cariche della polizia, Steve Maia Manico. Il 3 agosto, a qualche giorno dal ritrovamento e riconoscimento del suo cadavere, centinaia di persone avevano sfilato per rendergli onore e per protestare contro la repressione. Alla manifestazione erano seguiti scontri e arresti.
Inoltre il dipartimento di Nantes, capitale storica della Bretagna (da cui era stata separato già all’epoca di Petain e poi definitivamente negli anni cinquanta) è appunto il numero 44. Normale ritrovare sui muri della città natale di Jules Verne la scritta 44: Breizh. Una richiesta di riunificazione che è da sempre il cavallo di battaglia soprattutto degli indipendentisti bretoni di sinistra (ieri Emgann, oggi Breizhstance).
Sabato 14 settembre Nantes ha visto le sue strade percorse da circa 1800 manifestanti con striscioni e cartelli molto espliciti: “Justice pour Steve, ni oubli ni pardon”. Già alle ore 18 un trentina di persone (stando ai dati forniti dalla Direction départementale sécurité publique, DDSP) erano state arrestate e quattro membri delle forze dell’ordine risultavano feriti. Vicino ai punti di raccolta, sono stati ritrovati una decina di rudimentali mortai, 22 molotov e – immancabile – un estintore.
All’inizio tutto sembrava doversi svolgere pacificamente. Verso mezzogiorno i manifestanti si erano riuniti – ufficialmente “per un pic-nic” – nella piazza Général-Mellinet. Da qui verso le 14 sono partiti in corteo verso il centro dove sono iniziati gli scontri. La polizia ha fatto ampio uso sia di lacrimogeni sia di cannoni ad acqua.
Se quella di Nantes, a conti fatti, è risultata la più spettacolare, nello stesso sabato 14 settembre non sono mancate altre iniziative dei gilets jaunes. A Parigi hanno sfilato, stretti tra cordoni di poliziotti, in oltre 500 mentre all’aeroporto di Orly (Val-de-Marne) erano un centinaio. In particolare protestavano per la prevista privatizzazione di ADP (Aéroports de Paris) che ha in gestione anche quelli di Orly e di Roissy. Altri 500 gilets hanno manifestato a Lione, parecchie centinaia a Toulouse, 150 a Bordeaux, 200 a Marsiglia e altrettanti a Montpellier.

 

acte 44 nantes gilets jaunes